L’Acropoli - anno I - n. 3-4 - marzo-aprile 1945

I. .DALLA STAMPA ITALIANA E STRANIERA / È ancora un mondo dei Tre Grandi, un'Europa dei Tre Grandi; e almeno al princ1p10 ogni organizzazione della sicurezza sarà un baby dei Tre Grandi. (Time, 19 febbraio 1945). Volendo tracciare un sommario di una dichiara?)ion!l cosi vasta e com– prensiva, esso può racchiudersi forse nel modo migliore nel concetto che, tranne su un punto, la Conferenza di Crimea è un semplice attergato od un logico sviluppo della 0 politica di Teheran. L'eccezione sta nel fatto di assumere una responsabilità comune. per l'Europa liberata, il ehe, debitamente interpre– tato e pienamente applicato, apre una porta per una collaborazione piu auten– tica e fruttuosa di ognuna ottenuta fo;10ra. Il problema dei prossimi mesi è se le potenze, avendo aperto questa porta, saran _pronte a-varcarla per entrare nei nuovi campi di collaborazione. li tempo e la loro politica lo mostreranpo. La dichiarazione di Crimea, come il piano di Dumbarton Oaks, riguarda sopra• tutto il meccanismo delle relazioni internazionali. li contenuto di questa politica dev'esseire ancora deciso a Londra, Washington e Mosca. È su queste decisioni politiche, di ogni Governo nella propria capitàle, che il peso della pubblica opinione dovrebbe essere portato a gravare. ( Conference in the Crimea, in The Economist, 17 febbraio 1945). V'è ancora troppa enfasi sull' equilibr.io delle parti e sulle frontiere stra– tegiche. Entrambi questi risultati politici dipendono per la soluzione da fattori economici sui quali poco è detto nel resocon·to ~ella Conferenza. Fame e de– vastazione sono i fatti dominanti del!' Europa attuale .... Se la violenza dovrà perdurare attraverso l'Europa, se le frontiere dovranno essere stabilite con ac– cordi o con la forza, se uomini e donne dovranno vivere abbrutiti dietro an– guste frontiere, o liberamente respirare in piu vaste unioni con· i loro vicini.; tutto ciò dipende dalla capacità delle tre grandi potenze di mettete il benes– sere davanti alla politica. ChP. es~e abbiano risolto di non litigare, ma di Tag– giungere compromessi notevoli nelle difficoltà politiche, è la grande e rassicu– rante nuova che viene da Yalta. Quel che l'Europa attende è che esse possano acèordarsi anche su un piano di ricostruzione dell'economia europea dal Capo

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