L’Acropoli - anno I - n. 3-4 - marzo-aprile 1945

SOCIALISMO ·E LIBERALISMO C'è qualche cosa che rende irrequieti i reazionari italiani, sotto qualsiasi aspetto essi si siano camuffati : il patto di unità d'azione fra socialisti e comunisti. C' è uno scopo costante, paziente, nella loro azione : rompere questo patto e romperlo 'prima della libera• zione del Nord. Gli stessi tentativi del dicembre scorso, dopo la crisi del governo, si sono ripetuti, con aÌtri mezzi e cori diverso obiettivo, nelle ultime settimane, quando sembrava che, a causa delle profonde ripercussioni determi~atesi per la fuga di Roatta, do– vesse riaprirsi mia nuova crisi governativa. ~amerad ! Abbiamo visto uomini con le mani a~ate rendere ,omaggio al còmpito storico· del Partito soci~lista; ve~chi suonaJori -di tromb'~me, trasformati in violinisti, f~re ricorso ai piu consumati virtuosismi per commuovere i cuori induriti di alcuni capi del socia• lismo italiano, restii a comprendere che il sole dell'avv!')nire risplen• ,·derà piu luminoso sotto il cielo di un liberalismo, che diviene ogni ,giorno sempre piu democratico e progressivo. E invece che è avvenqto ? Questi vecchi conformisti, invece di accettare un' alleanza nient' affatto interessata, si dimostrano tuttora .attaccati ali" ideologia marxista, malgrado gli effetti di ' una vivifi– ,cante iniezione di laburismo iniett!lta dai piu autorevoli esponenti ,del socialismo italiano che ritor,nano dall'Inghilterra'. O gran bontà dei cavalieri antichi ! Turati era il vero socia– lista, il vero difensore della classe . operaia italiana ; Turati avrebbe -compreso che il còmpito storico dei socialisti è oggi quello di al– learsi coi liberali. E dimenticano : primo, tutto: il male che, per .trent'anni, i liberali italiani, hanno_ detto di Turati ~ivo ; secondo, / Biblioteca Gino Bianco

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