L’Acropoli - anno I - n. 3-4 - marzo-aprile 1945

I r SOCIALISMO E LIBERALISMO 137 ohe Turati~ nel famoso discorso del 20 giugno 1920, bollò a fuoco.,. la borghesia liberale italiana che anche allora era conservatrice e voleva chiamarsi liberale e ·dichiarò che per il bene e.il progresso della democrazia, il Partito socialista avrebbe dovuto assumere la gestione ~elio stato al posto della borghesia ' liberale, anche se il Partito socialista era forzato ad allearsi con forze ed- elem~nti bor– ghesi, con esperti, disposti a servire con lealtà il proletariato e il socialismo. Ecco il còmpito che Turati attribuiva alla borghesia liberale : servfre con lealtà il- proletariato è il socialismo. Anche oggi, anzi -0ggi piu di ieri, non può esservi fra socialismo e liberalismo avvi– •Cinamento che non parta da questa premessa : un accordo su altri presupposti darebbe certamente risultati utili ai -liberali che vorreb– bero ingabbiarci, ma non .ai socialisti. Possiamo anche credere ad ·alcuni giovani che sentono esigenze di rinnovamento del Partito liberale, mà noi vediamo il loro equi– voco. Questi giovani vorrebbero raffigurarci il loro partito non come esponente di interessi economici, ma c9me il simbolo della libertà -e del rrogresso. Essi ci dicono che non vogliono né ostacolare né impedire la gestione collettiva dei mezzi di produzione, né la espro• priazione del latifondo, né altre rivendicazioni a carattere socialista. · Sono belle parole e· buoni propositi, ma nella realtà che cosa av– viene? Quando dalla enunciazione dei programmi si passa all'attua– :zione, sono sempre gli uomini del P)lrtito liberale quelli che siste• maticamente si oppongono ad ogni, sia pur lieve, progresso sociale della classe lavoratrice. • Chi si è opposto a che gli impiegati dello Stato trattassero, per le proprie rivendicazioni, col loro ministro? Chi contrasta la parte– cipazione dei lavoratori ai consigli di amministrazione delle azieµde ? Nenni ha detto: « Dal 48 in poi, i moschetti dell'ordine libe- • - .raie hanno fatto meraviglie contro gli assertori di nuovi rapporti di produzione e di libertà »• - Il proposito della borghesia di servirsi delle masse operaie per , uscire da una data situazione per poi stabilire il suo proprio - do– minio sopratutto sul proletariato,, è vecchio di oltre un secolo e non inganna piu nessuno. Il fatto è che si avvicina la liberazione del .No'rd, e il prestigio del Partito socialista sarebbe un buon salvacon•

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