Pietro Sbarbaro - Da Socino a Mazzini

Da Socmo a A1azzr.m 55 fratemi: [)Otevano dir t utto, e confessare ad alta voce il simbolo della loro F ecle. Ebbene! Nel giro di mezzo secolo, a tanta libert à di opinioni succedeva il regno della più feroce e implacab ile intollf'ranza. Perché quella medes ima Aristocraz ia esterminò i llilt O'lCUri Sociniaui? n fenomeno è, a prima giunta, tanto più straordin!\rio, se si considera che la &ila, come allora si chicunava, specchiandos i nell'esempio e at tenendosi ai cons igli prudentissimi del capo, si astenne sempre da trarre le logi che conclusioni politiche de' suoi princip ii, senza uscire fuori ma i dalle pure regioni della Mor<t le e dell a. Filosofi a. Fausto non s i occupa delle Leggi civili, egli, cos i animoso fi no all 'audacia, in tutto il resto, che al so lo intento di dimostrare la importanza di quelle due macch ine di sanzione religi osa. li principio sociniano, che è pure il più democratico, come nota il Dunieu, e il pilt r ivoluzi onario, dico io , fra quanti ne emersero dalla Riforma, rimase infecondo e fu soffocato da lla reazione gesuitica nel ::;eno di una na~ione aristocrat icamente plasmata. Era forse sterile in sé medes imo? No, ma gli mancava l'am · biente proprio. Eccovi come la storia di quell 'immensa catas trofe religiosa conferma le induziod della scienza deii 'Onitàintornoalla necessaria coordinazione di tutti i fattori dell 'Incivilimento. Dove a. Jibertil religiosa non ha le sue naturali malievarie nella politi ca Costituzione , ivi è necessità che, presto o tardi1 soccomba. Dove manchi la bRse democratica, l'edificio della Libera Chiesa di Cristo non regge. l Gesuiti e i Proconsoli Moscoviti tro-

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