Pietro Sbarbaro - Da Socino a Mazzini

Da Socino a Jlfazzini 13 e dimenticato profugo del secolo X \' l, se prima l'Ar - bitTalo di Ginevra, dove l' ft a lia compar ve pacifi catrir.e di due grandi nazioni pel solo magistero dell a penna e della ragione inerme, non avesse fatto testimonianza a ll 'Europa. civile della pratica possil>ili tà di sostitui re a lla guerra quell a sap ienza fle i pacifici .A.rl>itrati , che il Gentili fino dal secolo xv 1 invocava da Di<.~ e salutava su l lontano orizzonte dell 'avvenire per l' umanitil. Tale è la spi egaz ione, che può darsi, pilt naturale e spontanea d i queste r isurrezioni. I morti, com~ scrire H Quinet, in sostanza , non r itornano so non quando hanno da insegnare qualche cusa ai viventi ! E se io, umilissimo ed iufelici ssimo SPrvo di Dio, che P. veri tà e flemma infinita , e non si afji·etta a. 'rh:elare sè slebSO pe1· questo appunto che ?lOUmuore qùtmmai, come dice Cad o llarenco nella Pia, de' Tolomei (povera cittadina e forse antenata dei Socini), come sono ri escito, t ra scherni di imbecill i e indulgente pi età di erudi t i ben pa.scin Li , a far r endere la. dovuta g instir.ia :li Gentili : sciogli endo, senza meri to: ma con buona volontà, il voto di Romagnosi e di E meri co Amari rimasto in sodd i ~fatto (1). f;arò tanto fortunato, anche ri spetto al grande di Siena, da rendere il suo santo nome popolare da far sì che in ogn i pill oscuro villaggio del paese bello, da Poggibonsi, patria d i S. Lucchese, che fece tutti i mest ieri , ad As inalnnga, da Ravenna., la •nobile

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