Pietro Sbarbaro - Da Socino a Mazzini

12 Btblioteca Sbarbaro Secondo l'illustre astronomo e patrio La bolognese io avrei reso all a memoria di Alberigo Gentili un servigio analogo a quello reso da Michelet a ll a fama di Vi~o; e come Vico, dopo la restituzione della sua. gloria, per opera dello scrittore francese, di troppi) negletto che era stato dai contemporanei, venne esaltato oltre la giusta misura, così io avrei concorso ad esagerare la granJ.ezza del SanginesiHo, precursore di Ugo Grozio. In t utto questo di scorso del buon F ilopnnti non è che un punto di una vera analogia fra le due resurrez ioni : Vico, come Gentil i, venne alla luce, dopo un secolo di oblio, perché il suo gen io, e il genio, ossia l' indole, delle sue dottrine, quanto discordava del carattere scientifico del suo tempo, carattere così ingegnosamente scolpito da Cataldo !anelli, suo continuatore, tanto armonizza e si riscontra coll ' indiri zzo istorico del pensiero e degli studi dell'età nostra. Di Gtmtil i può dirsi il medesimo ; ma più che altro avendo l'occhio non a l metodo ed alla forma scientifica del suo pensiero, ma alle tenden7.e umanissime ed allo spirito cristianamente pacifico che gli dettava il libro DE I um·; BEr~r~I. Avida di conoscere nwglio il passato e le leggi della propria e\•oluzione storica, l'Umanità si vo lse a Vico non prima che in lei si facesse chiara e distinta la coscienza della propria unità organica e della propria missione tra le armonie di questo ar · cano universo: assetata di giustizia . e di 1Jctce fra le di verse sue nazioni, l'Europa non poteva far plauso né sentirsi ra}1i ta di en tusiasmo per il povero

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