Joseph de Maistre - La casa di Savoia e l'Austria

H compassione generosa, mentre in special modo la sua influenza ci ha perduti. Solo la Russia ~i sqstienc, e tal protezione è di sommo valore, ma tutto quanto era di personale in questo affare è morto con Paolo I, e dopo la nota del s1gnor De Kalitscheff nulJa abbiamo veduto di ardito a nostro favore. Ecco a che noi siamo. In tale stato di cose fa d'uopo insistere di continuo su11a necessità di costituire una potenza militare in Italia fra la Francia e l'Austria: fa d'uopo uè'cidere le speranze dell 'Austria sull'Italia settentrionale. A ciò vi ha'nno alcuni mezzi; necessiterebbe che la casa di Savoja ascendesse provvisoriamente un trono italiano qualsiasi, {~ori del Piemonte, ed - accostumasse queste razze italiane al suo dominio, a .fine che ella fosse parata al momento che la repubblica italiana cadrà, il che· pare infallibile più presto o più tardi. Frattanto è mestieri farsi desiderare: a ciò pure vi hanno dei mezzi, purcbè si adoperino persone capaci. Non è necessario che questo trono provvisorio, se lice esprimersi di tal modo, sia inalzato in Piemonte, percbè in tal caso il re nuJla avrebbe di più; e che cos'è il Piemonte sbocconcellé!to, smantellato, e privò de'suoi avamposti, la Savoia e la Contea di ' Nizza? Non dico, signore, ch.e tuttociò accada, ma bensì che dobbiamo convergere a questo scopo le nostre speculazioni politiche, perchè non potremo esser giovati che dalla forza delle contingenze che esigeranno un nuovo ordine di cose, e menomamente dall'amicizia delle potenze che sono freddissime a nostro riguardo •.• Ma non saprò troppo ripeterv.i che attualmente una sovranità italiana fuori deJ Piemonte val meglio che il Piemonte. ~Chi dubitasse di tale proposizione non conoscerebbe nè la poÙtica generale, nè l'idee degli Italiani, nè le presenti congiunture. LO STESSO AL RE s. Pietroburgo 11 ottobre 1803. La Francia non ci ha mai perdonato Ja · nostra lunga re· sistenza alle sue armi cd alle sue proposizioni. Essa ci ha

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