Domenico Bolzoni - Le nozze di Rut

Oh quai memorie le si féro innanzi ! ... Se non che vinse le gravi pupi lle Sopor più dolce , che altri non,stanzi. Mentre sì discorrean l'ore tranquille l n SO!)flO a Rut un garzoncel mostrosse <..:into ù' innumerahili favi lle, Che su l' aurette li evemen te mos3e Le si approcciava in leggiadro sembiante, A t al ch' ella per poco non si scosse. Poichè fermate al suolo ebbe le piante: Vengo, a dir prese, da l'eterna sede U' volgcrassi un giorno il mondo errante. Diverso assai da quel che l' occhio crede È l' e!Ser mio: aeree forme i' vesto Non corpo c.:he di limo in limo riede. Un Angcl sono ; sta contenta a questo.. E nel segreto tuo accogli e serva Quanto per me ti fìa manifesto. Poco è di notte : anzi cl1e il Sole ferva , Al campo, che al lavor più gente aduna Ti reca, e non temer voglia proterva. Tal n'è Signore che in Betlem l:t cuna Tenne , e sì cl1iara sua virtù risplende Volgendo al miglior segno la fortuna ;

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