Aldo Garosci - Carlo Rosselli e il movimento "Giustizia e Libertà"

Anzitutto, chi erano gli uomini che avevano progettato ed eseguito l'audace fuga dall'isola di confino? Chi erano gli uomini che, in Italia e all'estero, li avevano aiutati nella loro impresa? Carlo Rosselli, nato a Roma nel 1899, apparteneva a una famiglia toscana amica del Mazzini e che aveva intensa!llente · vissuto gli ideali del risorgimento. Irr casa di uno zio di Carlo Rosselli era morto, a Pisa, Giuseppe Mazzini. I Rosselli erano pure imparentati con i Nathan (i figli di Sara Nathan, la grande amica del genovese) molto noti nt:lla storia della congiura mav ziniana, e poi della vita politica della nuova Italia. Cresciuto in Toscana, sotto le cu°re della madre Amelia, nota scrittrice di novelle e di teatro, Carlo Rosselli aveva assorbito gran parte di quegli ideali, ma la guerra (nella quale cadde, al Pal Piccolo, il fratello maggiore suo, Aldo Rosselli), il contatto con i suoi soldati, con il popolo, aveva profondamente rinnovato, in un .nuovo sluancio umanistico, quegli ideali già stanchi. Durante il periodo tumultuoso del 1919, Carlo e Nello Rosselli avevano un giorno proposto alla madre di abbandonare la cospicua sostanza familiarè, per vivere unicamente del loro lavoro, e solo dopo meditazione avevano accettato il consiglio materno di dedicarla, essi, al riscatto comune. Carlo Rosselli si accostò quindi, nel dopoguerra, al socialismo riformistico. In Filippo Turati vedeva l'anima poetica, che era stata capace, agli i~izi del moto di riscatto delle plebi, di fare del partito socialista un grande partito nazionale. Aveva per lui una affezione filiale, del resto ben ricambiata. Anna Kuliscioff, la rivoluzionaria russa, compagna di Turati, riconosceva in Carlo una di quelle anime come sorgono all'inizio delle grandi rivoluzioni morali. Ripugnò sempre, però, fin dal primo momento, al socialismo marxistico, e presto accettò molta parte delle critiche di Salvemini, professore a Firenze, -281b,oteca G no Bianco

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