Dario Barbacciani Fedeli - Prolusione alla solenne apertura degli studi nel ginnasio di Forlì

6 duto obblighi i viventi cittadini, • . . i futuri, chi, non vede che il Romano Duce era strantero alla. cttta dt Plutarco e che Gil'Olamo Mercuriale ìracque m questa terra? Òte non nn sol beneficio, ma infiniti ne trasse Forlì dalla profonda sapienza di s~. grand'. no.mo ?. Con piu ragione adunque i'mitar debbes•. da ~ot l auttco esempio, che primi di crono un Pertcle m .Atene, u!l Pu- },lio Valcrio Publicola in Roma; esemp•o che Cl gutda a satisfare in pari tempo ad u11 debito comur.e di gratitudine, e ad accendere in petto della studiOsa gwventù ( bella speranza della patria ) il santo amore della vim't , c delle scienze, che rese il nome degli avi nostri immortale. E dove meglio poteasi adempiere all' ufficio propos tomi d'onorar la memoria di un celebre Forlivese, il quale visse una vita scientifica, e religiosa, (e dirvi non $apt'ei se maggiore iu , virltt, od in sapere )l clu in questo sauwar io delle lettere, e delle s~ieu~ei , dinanzi·, a voi, Eccellenza Reverendissima, di t~tte l<: ottime discipline esimio proteggi tot·e e custo<te; a . voi prestanJissioù Colleghi, Uditori, e Giovani ornatissimi, c h ç accesi del no" bile dçsiderio della sapienza qui acc<nTete a rice;carne i semi 1 che potranno un dì germogHando rendervi utjli a voi stcss( , alla pat•·ia, allo Stato. , Se per un lato mi sco~aggia ne\ dire, la vastità dell argomento, impossib ile a circo$cnversi ne' lim1ti di una breve orazione per le mohe op•re che. pub)>licò, n/ inaQjl)la · 11 f r l> Itro il riflettere chQMerc1,1riale i11 ogui parte 1u !P'illldo, c che· ogni p?' clt' io ne d ica, ,sarà b.stanto l! ,s1gnifiGarvi la di Lui rara gçanilezza. . r 1 l .,, N.a.cqp,c Giro!an\ \) , in lfo11ì il ,3o Se\tembre del t·53o, ed eblre a Geuitori Giov. uui ;\)prcuriale, e,Camilla Puugeui, . i quali di.scenJeoJo · da onorate antichi,ssio•e. famiglie di questa Gittà, ogni cura si 4ie;·ouo per un' ot~iu;ta <;ducazioue fisica, e morale del loro dilet~o figlio. fìill dal· 1!' puerile età fe' m9stra il giovine lto d' acuti~simo ingcSflo ' · ,e ciò ,che non e comnue, di ardente amore allo s_tudio, a talc,hè sin d' all(lra viJde ciascuno brillare in ~ui un. raggi\) dj quella luce, che dovea difiòudere un iftorno lll Eumpa tuua. Divenuto più adulto, e çomP\\O t) .corso delle umane lettere co11 istraordinaria t·apidità, , c sorprendente profitto, si die' a coltivare pro~

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