Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

cuno dei partecipanti le sue idee relative al disfattismo rivoluzionario 26 • La tesi, anzi, è stata di recente sviluppata da M. Pianzola in uno studio dedicato al periodo svizzero di Lenin. Secondo l'Autore, infatti, fu proprio durante l'estate del 1914 che Lenin « saisit le prémière occasion d'agir sur le plan international: le 27 sept~mbre se réunit à Lugano une conference socialiste italo-suisse. Le parti socialiste italien a mieux résisté que les autres à la cause du chauvinisme. Il a clone quelque espoir et Lenin f ait remettre à cette conf érence les « T hèses sur la guerre » qui y sont discutées et dont certaines termes sont inclus dans les resolutions fìnales » 27 • A parte la questione del riflesso effettivo che poi ebbero le tesi leniniste sulla stesura della risoluzione approvata a Lugano, quello che piu ci interessa rilevare è che fu proprio « su richiesta di Lenin » che esse vennero discusse al convegno italosvizzero del settembre 1914 28 • L'appello, tuttavia, rimase inascoltato né Serrati, certamente il piu intransigente degli italiani in Svizzera, riusci a percepirne il valore. Eppure già in Italia s'erano sentite nell'agosto '14 voci che di molto superavano gli inviti ad una generica predicazione antimilitaristica. A Torino, attraverso volantini e circolari, non si esitò « a consigliare a giovani coscritti di volgere le armi contro la polizia nel caso in cui vengano impiegati in servizio d'ordine pubblico per scioperi e manifestazioni popolari, e di insorgere se fossero mandati in guerra per opprimere altri popoli » 29 • Mai, p~oprio in quei mesi di agosto-settembre, si presentò dunque al Serrati occasione migliore per far sorgere - anche all'estero - focolai di protesta, toccando in particolar modo il tasto della -condizione degli emigranti verso i cui problemi si senti sempre « naturalmente >'> incline tanto che, dopo aver assunto la direzione dell'Avanti!, dedicherà loro il suo primo articolo firmato. In quell'estate del '14 i nostri espatriati attraversavano, infatti, un periodo di grave cns1 economica. . Il fenomeno piu caratteristico avvenuto nel campo del lavoro fu lo spostamento determinato dalla guerra per il duplice evento della crisi nelle industrie e del tumultuario ritorno d~gli emigranti dai paesi dell'Europa Centrale. La guerra aveva prodotto, cioè, una dura restrizione nell'attività di varie industrie, specialmente di lusso e lavoranti per l'esportazione e una generale transitoria restrizione, specialmente nell'agosto e. nel settembre, per la mancanza di carbone e di materie prime, per la moratoria, per l'arresto del traffico internazionale, per la contrazione dello spaccio interno. Ne derivò, quindi, un imn1ediato grosso aumento della disoccupazione, in parte sotto forma di occupazione intermittente o con riduzioni di orario. L'Italia in particolare, soffri, poi, come s'è detto, -d'un altro piu grave e appariscente fenomeno: il ±rettoloso riversarsi nel paese di grossi nuclei di operai e di 92 2 6 M. Fainsod, International Socialism and the World War, Cambridge, 1934, p. 46. 2 1 M. Pianzola, Lenin en Suisse, Genève, 1965, p. 85. 2s Cfr., in tal senso, AA., VV., Lenin, Roma, 1961, p. 292. 29 P. Spriano, Torino operaia durante la grande guerra, Torino, 1960, p. 45. BibliotecaGino Bianco

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