Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

gnato » ufficialmente dal PSI a partecipare a quella riunione, egli non disse una sola parola per tutto il tempo che durò la riunione. Eppure chi meglio di lui, con un passato « internazionalista» come ·n suo, poteva discutere in merito ai rapporti che conveniva stabilire tra i due -paesi neutrali davanti alla guerra europea? Né è da trascurare - e per questo la scelta della direzione cadde su di lui - che proprio là, .in Svizzera, egli era certamente conosciuto e amato e che godeva di enorme prestigio fra gli emigranti italiani verso i quali s'era prodigato un tempo 23 • ·Quale occasione migliore, dunque, per farsi"promotore d'un appello di lotta alle masse ( e non ai governi, come poi deéretò la risoluzione finale di Lugano), al di là d'ogni barriera nazionale, quasi primo passo di una piu ampia protesta europea? Il 6 e 7 settembre, inoltre, alla riunion~ del gruppo bolscevico a Berna era apparsa chiara la posizione di Lenin il quale, secondo la studiosa sovietica K.E. Kirova, già « trasmise alla conferenza dei paesi socialisti italiani e svizzeri di-Lugano le sue tesi sulla guerra, nelle quali esponeva la necessità di trasformare la guerra imperialistica in guerra civile » 24 • « Come è noto - specifica a proposito Aldo Romano - le tesi e la risoluzione della riunione bolscevica a Berna, che dovevano essere poi pubblicate solo il 1 ° novembre di quell'anno furono inviate a due membri della socialdemocrazia svizzera, verosimilmente C. Naine e R. Grimm, perché le utilizzassero nella imminente riunione di Lugano » 25 • _ Anche l'inglese M. Fainsod, per giunta, già dal 1934, aveva scritto che Lenin fosse al corrente del convegno di Lugano e avesse fatto sapere a qual23 Confinato politico, il Serrati, dopo due anni circa di esilio nel Madagascar, s'era stabilito, nel novembre del 1899, in Svizzera. Qui aveva creato nuove sezioni .socialiste e collaborato, come corrispondente da Losanna, all'Avanti! con lo pseudonimo di «Parrasio». Al Congresso di Zurigo (maggio 1900) egli venne eletto segretario dell'Unione Socialista Italiana nella Svizzera e ad essa, al suo incremento dedicò tutta la sua attività: « i miei sforzi non andarono totalmente perduti, ché il partito prosperò e fiod ». (Cfr. P. Valera, op. cit., p. 31). La sua opera di proseletismo ·si svolse gradualmente su tutto il territorio della Confederazione, soprattutto verso gli emigranti e,. in tal senso, curata minuziosamente in ogni particolare. A testimonianza dell'attività del Serrati ci interessa qui riportare una nota del Ministero degli Interni di Roma alla Regia Legazione d'Italia a Berna. . « Viene confidenzialmente riferito che il socialista operaio Serrati (Segretario dell'Unione Socialista di Berna) abnia avuto incarico di intraprendere una ispezione presso le varie sezioni del Partito nella Svizzera allo scopo di organizzare gli emigranti operai. Il Serrati diffonderebbe una speciale guida all'emigrante, ove, oltre ai recapiti dei numerosi compagni, si darebbe spiegazione del funzionamento dei Circoli Socialisti Svizzeri, sulle tariffe, sul lavoro dell'emigrante, nonché sui migliori mezzi per organizzare la resistenza e lo sciopero. Per tale missione il Serrati avrebbe ricevuto denaro · ed istruzioni dal giornale Avanti! di Roma ». (ACS, Casellario Politico Centrale, « G. M. Serrati », in data Roma 12 marzo 1901.) Lasciata la Svizzera nel 1902 per recarsi negli Stati Uniti, vi fece ritorno agli inizi del 1904 (fu allora che conobbe Mussolini) per riprendere la sua attività di .II?-ilitante e gfornali~ta che condusse ininterrotta per un settennio. Collaboratore dell'Aurora e amm1mstratore dell Avven_zre del Lavoratore (giornale di cui assunse in seguito la direzione elevandone la tiratura a 4500 copie), Serrati rientrò definitivamente in Italia (aveva già passato la frontiera nel 1908, 1910, 1911 per essere presente ai congressi socialisti di Firenze, Milano, Mo<l:ena) so~o nel d!cembre 1911: era stato. nominato, infatti, Segretario della Camera del Lavoro d1 Venezia e Udme e, soprattutto, direttore del settimanale Secolo Nuovo di Venezia. 24 K.E. Kirova, Revoliucionnoe dvizenie v Italii 1914-17, Moskva, 1962, cit. da A. ~om~o, Protocollo della Conferenza italo-svizzera di Lugano, in Rivista storica del socialismo, genna10-apr1le 1963, p. 90. · 25 A. Romano, art. cft. 91 BibliotecaGino Bianco

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