Niccolò Tommaseo - La pace e la confederazione italiana

""-* ( 21 ) - ' ? i • l l- , j; , l \ l ~ v. ' • l .... .. 'Y. , l ' . o. ' ' l • . !. l • ' , ., l Non trionferebb' egli di queste cose, se vi- , v esse, il rBorborie di Napol~ ~ E che ' ne dir~ il suo figliuolo? Co1ne poteva si richiedere che · egli prestasse l'esercito senz' averne profitto. • o n è per Sè, nè pe' SUOI popoli, ne r per il r.est9< d'Italia '! Che Napòletani e Siciliani muoiano · . a tnigliaia , vivano n1utilati a migliaia, of-. · ferti in sacrifizio all'altare non ancora rizzato,- . ' d'una confederazione non ancora ideata? Non. o ebbe· egli ragione suo padre di n-on curare , Inghilterra e .~ .Francia · minaccianìi? o Or con.. quali minacce, con quali preghiere indurranno - lui a sottornettersi a pno statuto, ~l .,quale .Austria non ~i sottotr1ise, ·e Rotna ·e .Tosocana lo scossero ,~ ja da se? ~{a questo sarà d'altra sorte statuto'? Or di che sorte? I.lo compilerà il .Cavaliere Bozzelli o il Generale . Benedek- o il. • 1 • Cardinale Antonelli? Se lo statuto è giogo a.l t pr·incipe, perchè vorrà egli accettarlo così su · ' due piedi ; per · c.agione d'una guerra e d'una : ' o ' . ' ' l l . (

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