Niccolò Tommaseo - La pace e la confederazione italiana

) . ' - ( 16 ) - all'uso di cotesti non più pericolosi ma inu- . tili arnesi di guerra , che fanno i militi da. tante parti d' lta li a' raceolti in Piemonte, · e ' con invito solenne convoeati? Non è egli vero che ì cinquemila Ungheresi Austrla li stringerà al seno come sudditi fidi? Così.vvero, come il ·presidente onorario si farà fo~te · delle armi che·ora diee raceolte a' suoi danni? E fra tante ' cose inc1'edibili, che costa oramai il .credere che. ' ' gl' , Italiani l' altr' ieri fuorusciti o disertori l dall'Austria nemica al Piernonte, n1eritino è gradi rnilitari\ e uffizi civili dall'Austria italia·- nata ? Che · se, non per infedele·'memoria de' , principi patteggianti ma per importuno zelo di servi troppo tnemori del passato; l'amnistia ) JJOn avesse in tutti i luoghi e i tempi e·le persone il suo pieno effetto (e la parola amnistia è ~Ila poi eonveniente qui ,dove trattasi di con- , . t ' ' l federazione imposta çalla vittoria, c non ~iamo già ricaduti nel vec'chio?); se a qual9he ·gio- , vane infeliee ,, a qualche povero padre di fa- l miglia, non dico toccasse la careere o la sorveglianza della polizia, n1a fossero pur negati, pure · ritardati gli .avanzamenti debìti ai servigi l ' l

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