Giovanni Francesco Avesani - La pace di Villafranca

' ' ) l • --(9)~ . .egli ricorda essere stata pur q~tella di · Lord Ponso?tby, ambasciatore inglese a Vienna nell' anno stesso. · ·. ·. . · •< l primo mezzo di rimediare ai ·pericoli . ({ della situazione (scriveva qqel dfplom~tico) .l << sta nel riconoscimento franco e leale della -. (( nazionalità jta.liana; non 'già di una . n~zio- .' J « J!alità provinciale, ch_e ·si limitasse ad ac- . « cardare alla Lombardia . ed .alla Venezia ~- ' . • 'l « ciò che Fimperàtore accot~dò a tutti i paesi ·- . - ( - « eh~ co~ pongono la ·Monarchia, vale a dire ~, « un'amministraziQne provinciale e comunale, t . « e i diritti sancì ti dalla· Costituzione; ciò non '' basterebbe p i lÌ, m,a conv~rre~be che l'Au- (( stria dichiarasse --di , voler contribuire con l ' • « tutto il suo_potere alla formazione della . ' (( Confederazione Italiana sulle )~asi più na· . « zio nali, a condizion·e che quella Confede- ·( « razione riconosca la sua stretta e perma- · . ' (( nente neutraJità, é che l'_·Europa sancisea ~ « alla sua volta quella neutralità, come lo ~ « fece per la Svizzera nel 1815 (§ XII, p. 51). _ <' .L'Opuscolo senza esprimere il pensiero di scacciare l'Austria dall'Italia, ·poì così ·risoh1-

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