Giovanni Francesco Avesani - La pace di Villafranca

- ( 10 ) - . , t::unente espresso da Napoleone, affermava nondimeno neèessario e possibile di confederare l'Italia coJne la Ger;nania (§ XIV, p. 57). Ma egli' ({ non intendeva di stendere un riano « di Confede.razione. Quello che era stato re- , « datto nel 1848, ed al quale avevano ade- « rito il Papa, il re di Napoli, il re di Pie- , « · monte, il granduca di Toscana, fornirebbe «. ancora più di. un elemento utile. Egli ri~ , « posava come il pçttto germanico sul doppio t< principio facile ad organizzarsi ed a conci- « liarsi anche 01n forme di governo diverse , << cioè: solidarietà di tùtti gli Stati confede- (( rati nella difesa interna ed esterna; indi- · (( pendenza di · ciascun o di loro nell'esercizio (( della loro sovranità particolare ( § xv' (( pag. 6'0). . • l .. . Cosicchè Venezia non solo non guadagnerebbe nulla , poiché rimarrebbe come prìtna sotto il governo dispotico dell'Austria, n1a perderebbe p~rsino ' la speranza di mai più redimersi, se quella ~ sanzione dell'Europa si estendesse a garantire all'Austria e agli altri Governi · l d'Italia la ·loro parte nella Confederazione.

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