Giovanni Francesco Avesani - La pace di Villafranca

l • :__._ ( 23 ) -- ·quelle che Venezia ripeteva con gioia, éd ora ricorderà con dolore, e dolor ben maggiore di quello che ora rnostra chi le ha proferite.. ' ~ (( Io mi trovava, egli prosegue, in faccia (( all'Europa in armi, pronta sia a disputare (( i nostri successi, sia ad aggravare i nostri << rovesci ». Ma egli non ha trovato in ciò un<! cosa inaspettata , poichè poco dopo egli avverte che « per servire l'Indipendenza ltat< liana egli fece la guerra contro la volontà « dell'Europa ». - D'altra parte, l'altro Imperatore, per giustificarsi alla sua volta di aver · · fatto Ja pace , adduce che, mentr' egli aveva calcolato da principio sull'assistenza ·· di qual - • J che alleato, fu poi ·abbandonato da tutti. Ma Napoleone trova una scusa veramen.te impreveduta; dico irnpreveduta da noi, non da . lui. ( Bisognava , egli dice , farsi forti fran.. (( carnente dappertutto del conc.orso della rivo- « luzione ». Ma questa franchezza egli l'ha già avuta·; l'appello a questo concorso fu fatto da lui medesimo. Il suo bel proclama dell' 8 Maggio da Mil ano agli Italiani, non già ai soli ~ombardi, dichiarava bensì <r la mia armata

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