Giovanni Francesco Avesani - La pace di Villafranca

' t ' l ' - ( 22 ) - erano certo itnprevedute allorchè egli mosse la guerra. Infatti egli soggiunge: <<La difficoltà del- « l'impresa non avreb~e nè scossa la mia risolu- « zione, n è arrestato lo slancio della mia armata, << se i n1ezzi non fossero stati fuori di propor- <( zione coi risultati da attendersi )) . Ma neppure ciò poteva essere impreveduto da lui: quando egli si pose alla testa' della sua ar1nata, e non l esitò ad annunziare al mondo di voler liberare l'Italia sino ali 'Adriatico, egli aveva cer.. ' l , tamente calcolati i mezzi oceorrenti al fine propostosi. . ~ · Egli afferma inoltre che « bisognava risol- << versi a spezzare arditamente gl'intralci op- « posti da territorii neutri, ed allora aceettare l « la lotta sul Reno co1ne sull'Adige >>. Ma questa necessità non esisteva se non che v o- ·. lendo fare una diversione. Infatti poche linee . prima è detto << che il nernico era protetto l « contro ogni diversione sui fianchi dalla neu- ~« tralità dei territori che lo circondano )) . N è ' tale necessità poteva essere impreveduta da • • , Napoleone, Il quale, rnaestro nel saper pesare le ·parole, non ha perciò esitato a proferire '.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==