Giovanni Francesco Avesani - La pace di Villafranca

- ( 16 ) ~ « come unn grave rninaccia all'Italia. Il trat- « tato di pace deve decidere del loro futuro « destino. Ebbene, cotne lo ha egli deciso? Egli Jascia questa perpetua n~inaccia contro l' Italia in mano di un mernbro della sua Confederazione! La spada di Darr1ocle le penderà ogni giorno · sul ca p o ! ~ · · · Ciò è tanto più deplorabile quantochè il proclan1a di Napoleone fu concepito in forrna ' di Co1nunicazione al Corpo Legislativo sedente r a Parigi , ·iBvintag·li il 3 maggio ultitno ; a - quello stesso Corpo Legislativo, nel · cui seno pochi giorni prima , -il 27 aprile, i Deputa~i della Opposizione si astennero dal ·votare l'aumento della leva rnilitare, dicendo per bocca ' di Ernile . Olivie-r ehe non potevano aver fiducia nel ·Governo, il quale non dava alcuna . . spiegazione. J « Il Governo, egli disse, non deve i'ntrapren- « ·dere la guerra soltanto affine di dar occ~­ <( sione a' suoi diplornatici e ai suoi rninistri {( di vantare la sua moderazione. fl Congresso {< essendo ora abortito, ha forse il Governo, ,

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