Giovanni Francesco Avesani - La pace di Villafranca

f • ' ' • ' ·- ( ')l ) ~ r ', .Ho detto c~ e l'Autore dell'Opuscolo · n.on esp-rimeva il pensiero di scacciare l' A'ustria dal Lombardo-Veneto. . Egli si esprimeva però - , COSI: ' . . • . -.! ~ . ' ' « Ma vi è un ostacolo fuori d' lta].ia, fuori {( dell'interesse europeo, ' cioè ~a situ-azione .: '< d~IF· Austri~a in Lombardia. Stà dunque nella· « logica della · politica austriaca 'di opporvisi ; « CO!llé si è opposta alle rifo-rme, corn'essa . , « s1 opporra a tutto. · ,., ~_ · <( . Che deve farsi? Devesi curvarsi sotto. il « veto dell'Austria? Devesi passare oltre? f~ < egli un appello· alla forza .o un appello alla « opinione che può trion(are di quella resi- « stenza, e condurre ad una soluzione recla· " mata dall'ir~teresse. generale? Quest'è l'ultima « quistione che abbiamo a risolvere (§ XV, .. (( pag. 61). r' E per risolver la · ragiona èosì : . . ·· .. Egli osserva che « i trattati sarebbero in- · « variabili soltanto qualora il n1o.ndo fosse· « immÒbile, e che un H potenza, la quale si- « trincerasse dietro i trattati per resistere a « modifieazioni reclamate dall'interesse gene- , '\

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==