Pensieri di Napoleone intorno allla divinità raccolti a Sant'Elena

- 28 - d'ogni par te si ud iva un solo grido : L'impe ratore dov'è? Presto, gli ordini. « Qua l grido era quello? Era il grido dell ' istinto e della generale credenza in me, ne l mio genio. Così io pure ho un istinto , una certezza , una credenza , un grido che mi . sfugge ; r ifletto , guardo la natura co' suoi fe - nomeni , e dico : Dio. Ammiro, e sc\amo : Avvi un Dio "'1 ». *1 Questa prova della esistenza di Dio è al pari bella e forse più eloquente che qualunque altra dei più grandi filosofi cristiani, Cartesio , Clarke, Lebnizio ecc . Ma mi si permetta di qui trascrivere alcune linee d'un iìlosofo , del quale la maggior parte de' nostri uomini di s tato si vantano d' essere discepoli, di Locke, accusato a torto di materialismo, perchè la sua scuola si dichiarò materialista . Ecco ciò ch' egli dice parlando dello spiri to e del corpo. « La nozione d ' uno spirito non è più diffici le che quella del corpo. La sostanza de llo spirito ci è ignota, ma lo è del pari quella deL corpo. Abbiamo idee chiare e dis tinte, de ll e due prime qualità o proprietq, del corpo , c ioè della coesione delle parti solide e dell' impul sione; così pure conosciamo nello spirito due principali qualità o proprietà, e ne abbiamo idee chiare e distinte , la facoltà di pensare e la potenza d'agire, cioè di cominciare e trattenere differenti pensieri o diversi mo -

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