Jean Jaurès - Il socialismo e la guerra

contro la reazione di Versailles, protesta contro la capitolazione che rischiava di abbandonare al nemico una parte del territorio di Francia. Così, io ho il diritto di dire che da cento venti anni, ogni volta che una grande crisi.sociale e nazionale ha spinto all'azione il proletariato francese, questi ha salvato, nella misura delle sue forze, ed ha difeso con un duplice indivisibile sforzo un ideale superiore di libertà politica e di gi:.istizia sociale ed insieme l'indipendenza della nazione, per lui inviolabile. (Discorso alla Camera dei Deputati, 1905). 1 3. PACE O VITTORIA. Il primo problema che s'impone ad un ~rande partito di trasformazione sociale, risoluto a riuscire, è questo : In qual modo aumentare il più (>OSsibilep,er la Francia e per il mondo incerto che la circonda, le probabilità della pace ? E se nonostante il suo sforzo e la sua volontà di pace, essa fosse attaccata, in qual modo aumentare il più possibile le probabilità di salvezza, i mezzi di vittoria ? Sarebbe infantile e irrisorio proporre un vasto programma di lavoro, un lungo e grande sforzo sistematico ai riforme ad un paese che non potesse disporre di se stesso e continuamente alla mercede di avventurieri in cerca di conflitti interni o di aggressori stranieri, sempre sotto la minaccia o nell'infuriare della guerra. Assicurare la pace per 'mezzo di unll, politica evidente di saggezza, di moderazione e di rettitudine ripudiando definitivamente le imprese della forza, accettando lealmente e praticamente i mezzi giuridici nuovi che possono risolvere i conflitti senza violenza, assicurare la pace valorosamente, mediante la costituzione di uno strumento di difesa. tanto formidabile che ogni pensiero di aggressione, anche quello dei più insolenti, dei più rapaci ne restasse sgomento : quale più alto compito per il partito socialista ? O, meglio ancora, non è questa la condizione stessa della sua azione e della sua vita? Ma non basta ch'egli B nlio,"'c~ ::11.::i E. an-.~

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