Jean Jaurès - Il socialismo e la guerra

IL DOV,ERE 1. SE LA GUERRA SCOPP,IASSE Duplice dovere. Og~i è necessario che voi lo sappiate, è necessario che tutti 19 sappiamo, qualunque grande commozione europea sarebbe il segnale di grandi commozioni sociali; necessariamente, inevitabilmente, la guerra creerà in Europa una situ'azione rivoluzioaaria. . Non abbiamo già avuto l'fsempio recente della Russia? Tutte le volte che una società ha in sè dei principi di conflitti interni, tutte le volte che vi sono lotte ardenti, non solo tra i partiti, ma anche tra le classi, tutte le volte che un mondo nuovo cerca di organizzarsi, di arrivare alla luce, al potere, se questa società è sorpresa dal dramma della guerra, mentre si trova in stato di con-· flitto interno, tutti gli elementi di conflitto che sono in lei si manifestano irresistibilmente. Non abbiamo già avuto, ripeto, l'esempio recente del.la Russia? E là, signori, vi era per chi ama il progresso umano una specie di consolazione, poichè è possibile immaginare che nello stato letargico in cui era la libertà del popolo russo, la commozione di una guerra esterna era necessaria alla risurrezione del popolo. Ma nell'Europa centrale e occidentale, là dove la classe operaia nella democrazia, in un principio di libertà, comincia ad organizzarsi normalmente per la conquista del potere e per la trasformazione sociale, la guerra esterna provocherà sicuramente vaste e profonde commozioni, ma commozioni inutili, funeste, perchè gli elementi di reazione, di dittatura, di nazionalismo selvaggio si urteranno agli elementi rivoluzionari. Ed in questa san°uinosa confusione, in questo caos detestabile, la rivofuzione sociale continuerà certo il suo cammino, ma vacillante, mezzo accecata, ebbra di un inevitabile furore. I B Q ir,o i3ia 1,..',..

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