Jean Jaurès - Il socialismo e la guerra

- 23 - del proletario, alla protezione della pace internazionale, della indipendenza nazionale. La loro partecipazione attiva all'azione dell'esercito rinnovata è dun~ue una !eggè della moltiplicazione del proletariato e dell ·azione socialista. Nè è impossibile che 1proletari non riconoscano.questa legge. Come il proletariato, disgustato dagli atti della repubblica borghese, sembra, a volte, allontanarsi da questa, e invece s'infuria quando realmente la repubblica è minacciata, ed esulta quando ·una repubblica nuova, anche borghese, sorge in Euro~a, così, nonostante l'abuso delle formule paradossali, 1,lproletariato ha un. bel protestare contro le forme borghesi e capitaliste della patria, ha un bello sca~liare anatemi contro di essa; il •giorno in cui realmentè 1 indi- ,peodenza della nazione fosse .fa~ pericolo, esso si solleverebbe tutto intero, e sbarazzerebbe la patria d;µ governi di corruzione e di avventura per megli0 preservare con fa pace del mondo l'autonomia nazionale. E la vana oltranza dei paradossi a tendenza anarchica non resiste1,ebbenemmeno un minuto, in un giorno di crisi, alla .forza del pensiero operaio completo che concilia l'Inter11azionale e la nazione. A questo pensiero completo la Repubblica fino da adesso può fare appello, se vuole.assicurare l'organizzazione di •un esercito veramente difensivo, popolare ed efficace. , (L'Armée nouvetle, p. 463-464.) ,- I \ Biblioteca Gino Bianco,

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