Jean Jaurès - Il socialismo e la guerra

------~--,-- ! - 16 - presente. Quindi l'azione rivoluzionaria, internazionale, universale conserverà necessariamente l'impronta di tutte le realtà nazionali. In ogni paese essa avrà da combattere difficoltà particolari; m ogni paese, per combatter queste difficoltà, essa avrà aiuti particolari: le forze proprie della storia nazionale, del genio nazionale. L'ora è passata in cui gli utopisti consideravano il comunismo come una pianta artificiale che si poteva far fiorire a volontà, sotto un clima scelto dal capo di una setta. Non vi sono più Icarie. Il socialismo non si disgiunge più dalla vita, non si disgiunge più dalla _nazione.Non diserta la patria, ma della patria medesima si serve per trasformarla ed ingrandirla. L'internazionalismo astratto e a tendenze anarchiche che non tenesse nessun conto delle condizioni di lotta, di azione, di evoluzione di ogni aggruppamento storico non sarebbe che un'Icaria più artificiale ancora dall'altra e più antiquata. Non vi sono che tre mèzzi per sfuggire alla patria, alla legge delle patrie. Bisognerebbe suddividire ogni aggruppamento storico in minuscoli aggruppamenti, senza vincoli tra loro, senza ricordi e senza idea di unità, ciò che costituirebbe una reazione stolta e impossibile a cui, ·del resto, nessun rivoluzionario ha mai pensato. Poichè anche coloro che vogliono sostituire allo Statto centralizzato una federazione, sia di comuni, sia di gruppi professionali, trasformano la patria, non la sopprimono : Proudhon era francese, furiosamente, era tale fino al punto di voler impedire la formazione delle nazionalità vicine. Si potrebbe ancora effettuare l'unità umana mediante la subordinazione di tutte le patrie ad una sola : cesa-rismo mostruoso, imperialismo orribile e tirannico che non deve nemmeno sfiorare, sia pure come un sogno, lo spirito moderno. Solo per mezzo della libera federazione di nazioni autonome, che ripudino le imprese della forza e si sottomettano a regole di diritto, è dunque possibile ottenere l'unità umana. Ma allora non è più la soppressione delle patrie, bensì la loro glorificazione, e senza niente perdere della loro indipendenza, della loro originalità, saranno , inaliate fino all'umanità. /

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