Italia, Francia e Russia - 1859

-H- \ Del resto noi non altro chiediamo per ora che l'unificazione di tutte · le forze italiane sotto la temporanea dittatura della Casa di Savoi"a, e non teorizziamo più sul futuro, ·per non imitare quei commilitoni di Pompeo, i quali partivansi i consolati e le pretura prima di vincere a Farsaglia, e ricuperare Roma, che non avevano saputo difendere. Ma tra noi, che per caceiare gli Austriaci vogli amo unific; re tutte le forze italiane sotto la dittatura del re Vittorio Emanuel e, e quelli che per compiere questa grande impresa si contenterebbero degli aiuti scarsi ed infidi dei duchi, del granduca, del papa e del Borbone, già provati spergiuri , e nemici per istinto, per intenti, per interesse proprio della Casa di Savoia e dell ' Italia, da qual parte stiano i sognatori è molto agevole il vedere. Noi abhiam fede che questo vero sia da tutti compreso, e che le timidità perigliose e le imprudenze delle vie mezzane non rendano inferma la nuova guerra, come fac ero di quella del 48, quando per far libera l'Italia si confidò ne'principi che la volevan serva; e se n' ebbe quel bel risultame nt.o che tutti sanno. Del resto il popolo italiano fa ovunque eco alle nostre parole, ed il rapido pr<_?pagarsi della Società Nazionale Italiana sino nelle più piccole città, ne' villagg i e nelle campàgne, ne' palagi dei signori , come nelle officine dell 'artigiano, ne' consessi degli uomini maturi e savii, come ne'convegni della gioventù animosa e prode, nelle caserme come nel santuario, ne è splendida e indubitata testimonianza. 'Noi non s iamo sì fancinlli da credere di avere nelle nostre mani l'Italia; ma non siamo sì ciechi da non vedere l'indirizzo dell9 spirito pubblico e da non presagirne il cammino. ' Non siamo noi che lo diciamo, e tntta l'Italia che grida: • Unifichiamo le nostre forze, recuperiamo la nostra indipendenza. Non circoli , non assemblee, non governi provvisorii , non dispute intempestive, non bande indisciplinate : esercito unico, supremo comando unico, dittatura militare, consigli di guerra che rassicurino i buoni e frenino con inesorabile giustizia i faziosi. • E se insistiamo sull'unificazione delle forze non e già per pedantesca osservanza del nostro programma; ma perche , secondo noi , l'unificazione e il fondamento di ogni nazionalità, ed è più importante della indipendenza medesima e della libertà , come quelle che non possono avere stabilità e durata se l'unificazione delle forze non le assicura e puntella; onde quei pretesi prudenti, che diconsi disposti a rinunziare alla unificazione, purche si avesse l'indipendenza, ras· somigliano a coloro, i quali dicessero di essere disposti ··'a rinunciare all'esercito, purche si avesse la vittoria. Se si fosse considerato bene nel 1848 quanto importi l'unificazione

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