Il governo fascista nelle colonie

22 n. GOVERNO FASCISTA NELI,E COLONIE Dopo la « Marcia su Roma » tutti costoro divent~- rono ad un tratto fascisti. Trovarono strano appoggio nell'on. Federzoni, che mandò in loro rinforzo, contro il governatore, l'on. Capanni. Il Cerrina restò esa1~- torato, l'esaltazione fascista salì al colmo e si mam• festò con atteo-giamenti e discorsi così goffamente o ' « imperiali », che il governo etiopico se ne preoccupo seriamente. Il nostro Ministero degli Esteri girò la cosa all'on. Federzoni che, impressionato, spedì tosto in colonia il Sottosegretario Marchi. Le chiacchiere anti-etiopiche furono sospese (con dispiacere di chi già vedeva forniture belliche, perchè tale, e non altro, er.a il segreto dell' improvviso accesso imperialista), ma si volle almeno la testa del Cerrina, colpevole di aver impedito « buoni affari». E l'on. Marchi liquidò il povero Governatore. Ciò facendo il giovane Sottosegretario obbediva, probabilmente, ad istruzioni o ordini ricevuti. Chè il suo convincimento personale, confidenzialmente espresso, era che i metodi fascisti non erano buoni ... neppure in Eritrea. Al Cerrina venne sostituito il Ga3perini, buon funzionario, ma senza autorità per resistere a ordini nocivi, anche perchè, inviato da un ministro fascista, si sente debole di fronte alle intimazioni di avventurieri che, vestiti oggi da fascisti o da sanfedisti se cii, lor fosse utile, credono e fan credere tutto lecito nel regime da loro adottato ed esaltato. L'Eritrea non è minacciata ali' Asmara. Quel che accade là son dettagli di debole amministrazione. È minacciata, e gravemente, - anche se il pericolo non paia oggi imminente - a Roma e a Tripoli. Ci spieghiamo: in Libia si fa una politica di guerra; la guerra in Libia si fa cogli ascari eritrei. Ogni altro contingente è di pura apparenza, quando non sia nocivo. Tutti lo sanno. Sull'azione delle milizie fasciste in LiBib' oteca Gno Biarco

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