Il governo fascista nelle colonie

•••E LA SOMALIA D'OGGI 13 ,un balcone, si fè portare dal segretario una spada romana, che gli era stata regalata dal fascio di Torino alla partenza, e estraendo la lama luccicante, l'agitò sulle teste dei neri vocianti i loro saluti augurali. Tale atto, se fece sorridere i bianchi, impressionò sinistramente i neri, che ci videro una dichiarazione di guerra. E il De Vecchi fu subito sopranominato dai nativi « governatore sciabola ». DISCORSI STRAORDINARI Durante i ricevimenti aveva pronunciati molti discorsi. Ai funzionari aveva detto : « Voi vi sarete domandato perchè ho preteso tutta questa solennità. Perchè una nazione non è forte se non ha la forma, perchè questa nella vita dei popoli è tre quarti mentre la sostanza è un quarto. L'epoca vergognosa della democrazia e della modestia è finito, ed ora l'Italia vuole affermarsi anche con la pompa. Io sono il rappresentante dell'Italia nuova, nata dalla guerra, che diventa forte e temuta nel mondo e· che ha dei fini imperiali da raggiungere. Pretendo il massimo lavoro e disciplina. Occorre lavorare 24 ore su 24 e domandarsi se vi è ancora altro tempo ». Ai cittadini: « Io sono il rappresentante del gran• de capo Mussolini e sono qui per eseguire i suoi ordini. So governare perchè ho governato ed ho la ma• no dura. Non voglio commenti. Ciò che faccio, faccio bene. Questa colonia non è che una tappa delle vie imp~riali, che l'Italia si prepara a raggiungere ». Si era saputo intanto che aveva portato delle liste di proscrizione e che avrebbe immediatamente rim• patriato quelli che non gli andavano. A Porto-Sudan era sceso in gran tenuta e con seguito di squadristi, eccitando lo stupore e la meraviglia degli ing~i pre-- Bib' oteca Gno Biarco

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