Alla gioventù italiana

-71nr,.c. vano c incitato i congiurati, con grande 'zelo all' uffirio loro soddisfeecro, appales(lndo diligentemente le particolari là tutte della congiura. Non si perdettc tempo e non si lasciò, l' occasione a bella posta procurata, sfuggi re. Diessi subito n1ano alle carcerazioni, ai processi, a una nuova inqui sizione: per lievissimo sospetto strappati dnl seno delle famiglie i più cari parenti ed amici, e in orrido carcere gettati e sepolti: se fossero superstiti, gran tempo andava prima ehe si sapesse; in ogni contrada, in ogni casolare, in ogni palagio. terrore e spavento. Si rappresentavano gli sgraziati Milanesi le giornate di terrore della rivoluzione franeese: la metropoli Lombarda già stavasi in preda di un novello Fonché, e di un nnovo Savary, i cannibali della Senna si trapiantavano snl Po. Oltre ogni credere propizi e vantaggiosi, simiglianti maneggi, riuscirono all'Austria; magg.iore animo ella prese; di noi Italiani sconsigliati e sempre pronti a calunniarci, a dividerci a t~lento dei governi, si fece beffe~ e dovunque e in ogni ten1po con perseveranza grande, us() questo sistema politjco. Le gesuitiche mene unite a qncllc della Santa A-lleanza resero nullo un escrei lo agguerrito, ed ottennero ciò cbe le aperte arani procacciato non avrebbono. La poi i zia Austro-1\Iilanese non eb,hc da questo istante pi1ì ritegno alcuno; le sue spie, dove italiani erano9 si trovavano~ ed alcuni governi di principj e di costituzioni repu bhl ieane,, ebbero la viltà e la debolezza di ade~· rire ;1i conforti del dispotismo Viennesc. Gli esuli italiani che nell'ospitale grembo dell'Elvczia cercavano ricovrro, nissuna sicurezza, nissuna tranquillità più godevano ; commiseravano gl'innocenti abitatori di quelle aspre montagne, quegli sciagurati italiani che n i nn riposo sicuro più avevano tra di loro, e che il proprio governo a forza . cacc1ava. A Il' infuori dei tributi c dei parli delle nostre Célm-

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