Alla gioventù italiana

- 38 lasc.ia prendere ai sogni <lei partigianj tlclla Legnlità e òci Dottrinarii . Esaminando :1ttentamcnte l'indole romagnola, vi potei scorgere alcun che di originale e cioè il sentimento della forza personale mollo sviluppato, e congiunto con un certo ardire e amore d'indipendenza che alla rozzezza si accosta. Questa specialità da più ragioni io la ripeto. Hanno questi ·paesi poco commercio e qnel poco, cogli abita n ti delle stesse province lo esercitano quasi lo tal- ~ mente~ . non offrono d'altronde, comechè non vi sia terra in Italia che degna non vada di ammirazione per. le antichità che racchiude, molte rarità, e non adescano per conseguenza i viaggiatori a soffermarsi in quelle sedi. L' aflluenZ~a dei forestieri solita a corrompere i costun1i e le abitudini, questo effetto non vi produsse, e pitì pura se ne conservò la razza più italiana. D'altra parte' il governo degli ultim~i Papi fu sì aspro e crudele che quegli abitanti, tanto di per loro stessi caldi e fieri, non poterono non esacerbarsi e gravemente concitarsi. S'ebbero anche dinanzi e tedeschi e svizzeri, la cui esosa vista fece loro odiare a morte gli stranieri. .Se più addentro ci faccia-mo poi a considerarli, vedremo il perchè oltre alla partecipazione dell'indole generale degl'italiani, qual' è quella di straordinario ardire, d i vivace intelligenza e d'ingegno felice, si riconosca in loro l'energia personale assai vivamente, e di gran lnnga sviluppata più che in qualunque allro paese dell'Italia superiore; perciocchè l' inferiore, e in ispecie le Calabri e e la Sici l i~, sono per questo lato molto somiglianti alle , Romagne. Prima che queste province conquistate fossero dai Longobardi stettero sempre sotto la ,signoria romana, avYegnachè gl'imperatori di Oriente , la rappresentassero e non ne fos sero che una, benchè.debole, immagine. Que-

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