Alla gioventù italiana

42 . Se pure i popoli qual che istinto avevano d' indipendenza, che, com'è nell'individuo, così nella nazione vive eterne , benchè sembri estirpato, rimase egli schiacciato e vinto dalle instituzioni barbare, e dalle vigliacche. abitudini che s" ~bbero essi, per una serie di tanti anni nella servitù, .contratte. 1 II dolce e caro nome di patria, era per loro vuoto di senso, e se alto per avventura suonava nei cuori di . qualche generoso.. o non osavasi proclamarlo per tema " delle persecuzioni dei governi, o si taceva, perchè non inteso , non apprezzato. L' indipendenza dell'Italia era niente per i s<Jvrani; eppure da questa pendeva quella dei loro propri stati. Verità che disconobbero tutti i governi ch'ebbero luogo dal~a caduta dell'Impero Romano , e che non seguirono per andar dietro a vilj passioni. Vi avrebbero forse rivolta la mente più ayanli, trascinativi e dai suggerimenti dei fi losofi e dalla necessità dei tempi. . Alle conquiste della rivoluziòne franéese solo Vittorio A.m.adeo fu quello che insinuò una lega fra i principi italiani, e che perseverò nel difendere l'indipendenza. Nel fatto però vegliava non a questa, ma al so,stegno solamente della Sua Reale dinastìa: perchè indipendenza non si poteva chiamare certamente dall' istante-che i te· deschi padroni erano del Milanese. Quanto egli operò, il sangue sparso dai prodi Piemol}tesi, non valeva che a constatare e a contendere chi de' due rivali avesse a signoreggiare Italia, s·e F,ranria, o Alemagna. Queste erano le condizioni generali dell'Europa , e più particolari dell' italian,a penisola. A quiete e ad una meglio ordina!a civiltà si appressavano le genti, nè certamente reputavano che · un tale ordinamento fosse sì presto per iscomporsi , e le preconcette e ben fondate spe-· ranze così di leggieri avessero a essere tolte di vita. La rivoluzione francese produsse questo effetto, e · .

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