Alla gioventù italiana

- 20r<tra prudenza congiunte. Da questo eonnubio fu generata la o· loria d' Italia, pyr questi elementi assieme eon1binati, Ji ~l' r a ndi c maravigliose gesta, furono eglino autori: ltal ia1~i furono e da Italiani operarono. Or tocca a uoi di farci degni, imitandoli, di portare queSto diletto nome, se pur ci cale che la vergogna e infamia nostra non durino eterne. Ad ogni spirare di vento, siccome fanciulli, non ci cambiamo adunque, non c'illudiamo, nè distruggiamo que' pochi benefizi che dopo lunghi anni di ambascie e di ~ sagrifici si erano negl'Italiani intelletti sparsi e diffusi. Siamo costanti, concordi, coerenti ai principi che vantiamo professare; que' mezzi che alla nostra nazionalità e indipendenza conducenti sono. non tralasciamo di favorire, e la mala riuscita. o qualche tardanza del trionfo della santa causa non ci ~gomenti, e nella disperazione non ci precipiti. Chè un principio il quale profonde radici ha messo e germoglia in un popolo' non fallisce; passano secoli, mille ostacoli al suo incremell1o frappongonsj, è nella mente di pochi, pare spento ; tna ad un tratto ripullula, vivifica, si solleva, trionfa ed abbatte tutto che gli appare davanti . · Dal1843 , epoca in cui nello stato pontificio si mani· festarono turbolenze politiche, e dalle quali furono quella province agitate sino alla morte di Gregorio XVI, una infinita moltitudine di scritti sulla futura sorte dell' Italia, vedesi giornalmente comparire. Dotti e -indotti seri- · v ono, n è questa inclinazione biasimevole sarebbe, ove r ivolta fosse e conducesse al desiderato fine. Ma il buon volere 'da una giusta capacità disgiunto, non basta; è mesteri che quegli il quale si propone di scrivere, vada bene scco medesimo pensando, ·se giovamento o· danno può alla ' causa italiana arrecare, e quanto a prò di lei conferire. Chi al contrario opera , i propri doveri disconosce. Se tutti i patriotti le sue forze con diritto consiglio esa-

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==