E. Ruggeri - Della ritirata di Giuseppe Garibaldi da Roma

39 • dirette prore, e tutta quella giornata si passò sotto t!n ei~lo serenissimo, nei pilì generosi propositi, nelle più grate ili usioni. Non ignoravasi che a Venezia un' ar.mata di bravi non attendea che Garibaldi per irrompere un' altra volta sull' austriaco· che la stringea di blocco: che l' invitto capo dei ·magiari Kossuth solo a sostenere l' urlo delle forze austro-cosacehe, meditava una diversione in Itali:.: gioivasi che con non lievi speranze di successo sarebbesi protratta la guerra agli stranieri che ~utta Italia tenevano . barbaramente incatenata, e parea nn' altra volta vicino il -giorno della vendetta, pel sacrificio. di tanti martiri /caduti in cinquanta anni di non mai interrotte ostilità ·fra popoli e tiranni.'- Ma come nell' Ungheria la perfidiçt di uu duce ritornava nella schiavitù e nella sciagura tutta una nazione di valenti, come a Venezia il terribile contagio e la fame vuotavano di difensori gli impenetrabili bastioni, così a danno di qHel pugno di uomini che ·seguiva l' eroe qi Palestrina e di Velletri sorgeano gli .elementi tutti: è gli avanzi di quelle legioni, terrore ai nemici d' Italia, speranza non mai perduta ai fratelli, dovevano finalmente cedere ed andarne dispersi dinanzi a forze, a cui braccio umano mal pùò fare contrasto. · .. ' · Garibaldi è pure abile_marino. Duce deUe forze navali di Montevideo, egli disputò per più anri:i il dominio di quei mari al numeroso naviglio . del tiranno Rosas, e con ardimentose avvisaglie acquistossi il rispetto dai ·nemici,-ed i più alli onori dagli amicj. . La sua legione in America, che d'italiana ebbe il nome, guerreggiò con lui in terra ed in mare, e salì a gran fama di valore: . e degli eletti di essa che trasse seco in. Italia, i più perirono '· combattendo nelle nostre file; pochissimi superstiti,' e tra questi i più fidi , ' erano a comandare le barche della piccola flottiglia. · . I marinai-pescatori, benchè esperti nel maneggio dei loro bragozzi nelle ben note acque, trepidavano pel pericolo di cader preda delle navi ·austriache, e rendevano necessaria pel buon successo de!la spedizione la presenza e lo stimolo di alèuno in cui fosse l' interesse della comune salvezza collegato al proposito di non lasciare intentato ogni sfo~zo per toccare il desiato lido : ma i pochissimi sopradelti non bastavano, e fu forza valèrsi dell' opera loro, e· fidare nella fortuna. Verso sera il vento volgea repentinamente all' opposto, e spirava più che mai m i naccioso e forte. - Stavano le. barche di Garibaldi per rimontare l' estremità meridion.ale del golfo di' Venezia, chiamata la Punta· di Maestt·a , ' e benchè. già caduto il sole, vedeasi da lungi la gran regina del- · r Adria, meta di tanti desiderii, .quando la capitana che portava · a bordo il generale segnalò dei legni .da guerra verso. le .. bocche

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