E. Ruggeri - Della ritirata di Giuseppe Garibaldi da Roma

• 36 parea volesse scuoprire la verità più dalle contrazioni dc!le fibr~, caO'ionatc 'ùall' impressione delle sue domande, che dalle Informazigni vclrbal i .che essi riferivano~ . . . E quei tre viii ici mostravano quasi-- veneraz1~ne · ?l !rovarst in presenza del generale. La . fama .che cor.r:eva d t 1. u1, l ~spctt? leggiadro, ·i_ncan_te!ole, l~ ,foggt~ d' ah1~0 affatto nuov~ nt guct paes1, / e più l' insrqmc d1 so ::t vtta .c d en~rg1a del suo d tre, h _ rendev a attoniti nel riguardarlo , rispettosi .fin talvolta. a balbettare nelle, risposte. . · . . . , . Essi dovevano servire d1 gut~e nell ardito tentativo che egli stava meditando. Siccome appare da! fatti, egli contav~ s~Ila celerità d'una mossa furtivatncnte c d1 notte tempo esegu1ta, che dovea aver .per -. mira di O'ettarsi in nn porto dell'Adriatico, e di là prendere il · ]argo pcf.., Vcnc zia. Era. sufficiente ch' egli· .~otesse ca'varsi if}avvertito dal cerchio che gh aveano stretto all Intorno; e p~sc1a, per strade ignote ai nemici ed a 1ui additate dai tre contadin i, egli non dubitava sarebbe riuscito a deludere i corpi· che st1vano a Rrmini ed a Ce~ena in riserva, ed a guadagnare la sua meta prima che essi avessero il tempo · d' imp~dirglielo. l • l'utt' a -un tratto sr alzò: e come chi ha presa una determinazione rlccisi va. svegliò i suoi aiutanti che giacevano accanto a In i, e·diede IOJ'O gli ordini per la irnmediata partenza. · << A chi vorrà seguirmi, aggiunse, io offro nuove battaglie, << pati!ncnti, esi i io: patti con lo straniero non mai. >) E salì a.ca- ' 'allo con le guide e senz' altro si pose in cammino. ( · - ~la perchè pcl sov~rchio bisogno di ripos9 alcuni ad insaputà dei ca1 ~i rispettivi ayendo profìttato della. ospitalità degli abitanti, ed essendosi allogittJ nelle ease; non udtrono la chiamata - ed Hl.tri perchè lasciata. ogni speranza del più tenue successo per la "' difficoltà dell'.impresa, fidando sulle ìni1:iate trattative col nemico 7 rr<tno risoluti · di accettare il congedo del generale - non più d i 200 fra n~ciali e militi lo seguitarono;· coi quali per oeculto calle n~ll' oscurttà e .nel silenzio di quella notte potè ingannare la vigtlanzn delle scol~c nemiche, e lasciare dietro di sè coloro che trop-. po _fidttrono nell" tnsperato presunto vantaggio di averlo costretto a corcarc satnt~ col mezz-o di una capitolazione. _ . ~ non fn. •~ganno nè mala fede questa che io narro di GarJbald t: perocche ognuno può arrevolmente scorcrere che egli nè h" r ' ., 1 . n o ' c ·~se, ne appo~g1o c trc)ttatlve sollecitate per zeH) dei Sammarincsi ~ol~ a pro~tt~ de' suoi, e che permettendolo riserbossi assoluta facolta ri_I a~trc Indip~ndentGmente da esse, troppo conoscendo quanta firJ uc1a ~~ possa riporre nella fede austriaca. · Se poi &dfattamente ridevoli furono le pretensioni del nemico

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