E. Ruggeri - Della ritirata di Giuseppe Garibaldi da Roma

• 26 seguivano n~lJc pi-o v~ d? lui Ja~lc i~ Jtali?, che furono _con Jùi segnatamcntc nei fa t h d armi di J.J"!lln_o, ~~. Morazzot:~' di _Rom_a! . di Palestrina, di ''eHet l'i, anche nei dJsagi Inseparab!h ed J~finih andavano certo glorio-si che. il loro ~ome figur~s,se n_ei , quadri dc]]~ legioni che venivano d~. l.u• denom.In~te. ~ d•ro. d! ~1ù che '!el rovesci, e quando ~ mihtJ od _uffic~ah f~tti prigiO!Jieri dal ~em~co c calunniati c.ol solito nome di bT1.gantL furono Interrogati a chP. corpo appartenessero, tutti, a.ncl)e con la ·certezza d• essc~e co~ dotti a morte col palesarsi, o con le verghe brutalmente tormentati,_ non , paventarono di af!ermare ~~sere .st~t? Jor? duce ·e padre G~r~baldi. -- Ed i pochi superstlh a simili fatti ne sono l)cn vahd1 testimonii. , All' alba del 27 le legioni giunsero a Sanf.a Giustina, .c fu collocato ìi campo sopra un' a1tura addossata alla cate.na dell' ~ppennino, a cavallo della gra~de st~ad~ che attraversa quelle al.tJssime montagne e mena -alle J.~egaztonJ. · , Prevedendo il gcneràlc~ ciò che era avvenuto, cioè 6he .fossé · _ co5tretto a Yagare per montagne deserte di abitatori, dopo il fallito tentativo di l'oscana, avca fatto provvisione di buoi nei paesi ove era passato. Util.issimo provvedimento fu questo, per la facilità del tra- .sporto, e perchè nelle marci e successive difettanrlòsi di altro cibo. cbbesi carne in quantità suflìciente da potcrne distribuire ad ogri milite tanta che 1Jastasse !l téner luogo anche di pan~. La qQale. infilzata nelle bt!ioneUe ed arrostita, spesso ancor senza sp.Je, al fuoco del. bivacco, da sola serviva di nutrimento.. l\1ol(i giorni di seguito si dovè supplire in sifl'atta maniera alla totale deficienza ·rli altre. vettov?gl~e ~ cd il ge!leral~, sia con_l' esempio, sia col rac: . conto d1 ~agg1orJ .strettezze In cut trovossi nelle guerre da lu! sqstenute ~n America, avea fatto che un tal cibo a prcferer1za 'dt ogni altro, a tntti fosse gradito. J..Jo . stesso giorno si rimise in marcia da Santa. Giustina, e perco~rendo, la strada maestra, .senza essere punto molestato dal n~ m•co, sall sulla estrema vetta dell'Appennino ove p~ssò la notte9 YII. ,. . Ben cb~. · ~i 1ugl~o .un rigido vento -spi.raya in ·quei dirupi,· ove nnn~ srgno dt vegetazione traspariva, niun tetto ed ab·ituro scor.. · geas1 che addi asse Ja. presenza di un vivente. · Salendo sovra certo cucuzzolo fra le alte cime altissimo e tor~ reggiante da un !~to scopriasi _l' Adriiètico, dal}' altro il Mediter.., ~ ra!leo, e t_ntto all Intorno domtnante là vista si perdea nello ster.. JDinato orizzonte. ·

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