Francesco Bottoni - Orazione funebre in lode del sacerdote Antonio Coli ...

19 fj erissin10 di più ore tra suoi concittadini artnati, e una falange d' oste nemica, che lo assediava ; troncat.o il conflitto per .quelle occulte misu~e, che la Provvidenza ·adopera a salvamento del suo popolo ; ottenne vittoria: scampando dall' ultimo eccidio. Corsero le t urbe di tutta la città , di tutta la diocesi al protettòre S. Terenzio a spargere lacrime di gratitudine sull' urna benefica. Allorchè· l' uomo di Dio perorando in questo tempio stesso, affollato per ogni parte da gente d' ogni condizione d' ogni età , con quel suo entusiasn1o vivissimo trasporta le menti tra il fragore delle · armi , il flagello delle artiglierie ; l"appresenta·. la disperazione degli assediati , la fuga dei difensori combattenti , le porte aperte al furor dei nen1ici, il popolo tremebondo all' ultin1a ruina ;· " i protettori che pregano in cielo per noi, Iddio che' accoglie quelle preghiere, e d' improvviso allontana le falangi ostili, e salva la perduta città. Ognuno risente il terrore di quella vicina n1orte , ogriuno allarga il , cuore alla grandezza di quel beneficio celeste ; e assorte le_ in1n1aginazioni della n1oltitudine in1mensa, nacque un silenzio cupo , generale·, imponente; la voce soltanto del grand'uomo, seguìta dagli ànimi di tutti gli astanti , penetrava al cospetto di Dio. Parve un' armonia tra il cielo e la terra ; un popolo intero che parla coll'Onnipotente. Ma la Religione non meno grande lo rende nel suo pubblico 111agistero. Bene addentro nel regno

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