Giorgio Combe - Su l'applicazione della frenologia alle belle arti

Alle JJelle A1·ti 9 d elu.;o cbi va invcstigaudo con precisione cd ~sattcna le cose. - Ma poichè è questo un m~ lo irrimcdiabile iu ri s\Jcllo ai mor ti, _mi sono inccgnalo, quanto ò possibi le, a scemarlo, co fondare lo m.'o osservazioni su i soli r itralli più autenti ci , o su quelli che p uoss1 presumere s icno più esalti dalla lcslimoniauza di piè1 copie coincidenti no' principali lineamenti de ll a testa c del volto. Si richiede in secondo luoao tma '"fficicnlc gran-le~=': di cercello. Quecl i cui manca siffatta qualità non avrà nè profond1La d1 COIICello, no! forza di rappresentativa; difetti rui nulla può compensare. Occorrono non pochi c'empì , d1c quantunque alcuno col temperamento d c(!li in(lC{pli p•·ivil cr,iati a1•esso sortito una combinazio11e di o•·g;mi ccl'cb•·ali acconcia all 'arte, tuttavia le dimensioni di essi uq::ani non es>cndo sufficienti , ~r,li non riuscì idoneo ad ~cqu ist a•·c vir,ore , od a fare impressione nell'animo allrui. Si ll'alli arti st i sono i•wasi da un d emone dell'arte. L' all ivill\ c delicatezza del lompcramcnto d à ad essi alcuno ispir:1zioni; hanno in prccio l' arte, c sono alli fino ad 1111 cc•·to pnnlo a d ar forma nella loro mente a concelli orir,inali di lcrrl: iadrc ti:: nre o be't:ruppi: ma, a c.1gione dello scarso volume <Ici lo ro 1 ~rvello, è visibile nella esecuzione una deboleLza che ne fa andar fall iti i mi:;lior i sforzi. Un in t:C{lno di primo ord ine non s' incontra eho solan• cnlc quanùo ad una a •·an mole di cerve llo cali unisca un ecccllonle lcmpcrumonlo. E quando all' incont•·o un'ampia quanti!:\ di con •ullo c la particolare combinazione der,li oq:ani che inaencra l'inclinnziollc natm·a lc pc•· l'a•·Le, van conai unti con un mediocre temperamento, o IJunlit:ì cerebrale, produrranno un ccccllcnlc copista di dipinti do' r,randi maest ri , non giil 1111 sommo art ista orieinalc. Il suo c<••·vcllo , troppo inerte a rreare opere der,nc di celebrità , potrà per altro c~­ sere capace di risentir le impressioni delle opere altrui, o farsi abile pa·rimenlo a ri produrlc. In lullc le vaste eallcr io d i qu[•dri s i Lrovan scmp1·c d i quei che so110 occupati a copiare i C1. pulavori di pittura, cd ho veduto talunc dello loro opere condotto con tanta maestr ia che , quando il tempo ne al'l':\ ammorbidito i colori , non r iuscin\ nffovole ai conoscitori poco csp~rti discernere le copie daeli orieinali. A di- ••enire eruudo Mtista ori c malo non altro a 'luelli mancava che una lllllf'f: iOfC CnOr(lia di lenl pCI'ameolO. La terza dotP nc1 rssar ia a ben riusci re nell' art e è una {avorerole ro~pirazione tlt gli Ot'fJlUH cerrbrali. T:-~lu ni organi, come a dir-J la Confie u•·azione , r ll stensionc, il Colorito, la Construllività c l'Imitazione, connessi con la Sccrelivilù o l' ldcalitù, voelionsi considerare come condizioni fondamentali , delle quali chi non è laqpmcnlo dota lo non può conserrui•o n~ppuro un mt•rliocrc successo nell a lli ltura o nella scultura. ~la ben altro ci vuole a formare uo e •·ando art ista. La p illura e la scultu ra sono arti rappresent a tive; c a ben rapprcsenlaro uopo è in prima che l'artista senta c pens i polentcmcnto. Quanto più sono es teso c s1·ariate le sue facoltà di sentire o di pensare ( supp osto sempre le altre condizioni innanzi divisatc ) , tanto più •·asto sarà per lui il campo do' soer,eui, e di mam; io r va•·iclà c profondità potrà spnram·e le sue opero. Un artista , per esempio, che difettasso dello

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