Giorgio Combe - Su l'applicazione della frenologia alle belle arti

s Combe $U l' Applica.:ione della Ft·enoloyia leeeieri In causa di q uesta bassa condiziono della fi losofi a della pittura c della scultura. Lo scopo a cui inlc~de la scullu~a e la J>illura. ~i è quello di rappresentare per mezzo d1 formo c..d• c~ lo n .le !?"' care o bello opero dell a natura, adorno de1.lor<> pm alli attr1bull . l nfì •~o a che queste non sieno scie~ hfi came.nle 111 lcsc, er,h è forza che .la sCICli · za di rapprcsentarle s1 r1!~1anr,a '".'pcrfclla. La mente ed 11 .corpo dell'uomo sono lo opere pm sublum della c r ea ·t~ ona, con le quah dovo il pillorc c lo scul tore css~re com.o in commcrdo; c infino a che lo rolaziuni che passano Lt·a luna e l altro, v:1lù a du·c fra le doli della mento c la forma cd espress ione del corpo, non sieno scient ifì<·amente ..tabilite. le rC{!IIIO dd l' arte. cd i p•·incipi per eiudicare dell' arte dovranno essere nella medesima proporzione cmpi1·ici.-La l'renoloeia, ossia la fisioloçia del cervello, o la .Fisiolocia cenera le, svo!cendo la scienza della natura umana , c specialmrnte le re lazioni che corrono tra le doti part icola1·i della mente, c le forme espressioni e qualilit peculiari del corpo, do•·rebbero contribuire più che qualunque altra scicn1.a a stabilire la filosofia d ell' arte ; ma pui'C a mandare ad cffello una siffatla opera , cel i è mest ieri che l'autore abbia sortito un c us io naturale per le arti belle, coltivato da estese osser vazioni c studio. E chi può cone hiellurare quando, dotato di si!l'alle qualità, si mo- • trcrù llll uomo a tenere questo campo l In difetto pertanto di mi(lliori cu ide , mi s i consenta di cspo1Te le idee che mi occorsero alla mente intorno a tal soaeelto; p rotestando anticipa tament e di non avere le prolcnsioni di un critico perito nell e arti, ma di scrivere soltanto secondo le impressioni che s i destarono nel mio intelletto, e uidato c corretto da' principi che io ave•·a appreso nella scuola di F renolocia . A costituire un ccccllenlc artista si richiedono le doli naturali che ora verrò divisando. La prima di lullc s i ò il temperame11 to, o la quolitci del cervello. Ad assicura1·si della riuscita uopo è che cospi rino in•ieme allivit:\ , scnsi liva, o fi nezza; cd ho osservato che i c randi maestri in ~itlura ed in scultura si sono lulli segnalati per temperamento ass~.' nervoso , o 11e.·voso- bilioso, o ncn ·oso-sanc uigno ; di rad~ fra esSI IIlCOnlraSI un temperamento nervoso.Jinfatico; n è mi ri t•orda d1 ave•·ne osservato niuno, in cui non campcrrc i asse lart:amerlte il tcm· P?ram.cnto ne~voso (t ). Posso acciuc nc rc, cl•c uellc va rie collezioni di d~pmll ~ n Ilaha l?~rccchi ritratti si trovano , la più parlo orizinali , d• quas1 eh~ tuth 1p1ù celebri artist i, cd in Fircnw scenatamente una vasta eallcna n'è tuua adorna . Se tuili rispondessero fcdclmcnlc al v~ro lorncrrbbo agevole descrivere con certezza il teo1peramcnto di ctascu~o ; ma. sf~rtnnalamentc mi è accaduto d i vedere non pochi quadr1., nola h ne1 ~talochi quali ritralli di uomini sommi, che scbbe•.•c st afi'CI'Ill~sse md1c.asscro le •lesse persone , n ulla d i meno differn·a.n. tanto l uno ~ali ~ l iro, dtc non s i potrebbero mai cred ere esecutll su lo stesso 10d1V1duo ; Il cho non solo annoia , ma fa r estar (•l) Yeggas i la descrizione de'varl tempe..amcnti nelle mie opere elementari su la t'rcnologJa,

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