Discorso di Favorino filosofo greco sul debito che hanno le madri di allattare i proprii figliuoli

:IO quanto a lungo fossero durale le agonìe e g li sfol"'li del parto, fugli deLlO, che h giovinclta spossata dalla vigilia c dalla latica prendeva un sonnolino. Allora egl i cominciò a parlare così alla distesa : Io uon dubito punto, diss' egli, che la non sia per nudirc del proprio !aLte il fi gliuolo. - l\Ja la madre della giovinetta sposa gli rispose dicendo, doversi trovare altra donna, che desse al bambino la poppa, pcrchè non avesse ancora oltre i dolori soiTcr"li M I parto ad aggiungerlesi il g rave c difficile officio di nutrice. - Allora Favorino, pregoti , o donna , SO't!giunse , a lasciare che ella interamente c per tullo sia madre del fi gliuol suo. E che è infatto q uesta guisa imperfetta c snatumla di mezze madri , "che appena hanno partorito caccian lung i da sè iJ proprio parto 1 Che hanno nel loro seno nutricato del proprio sangue una c reatura che non vedevano, c quando la vedono viva e somiglian te a sè implorare gilt i materni oflicii, negano sostcnlarla del proprio Iaue 1 Credi tu forse, che

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==