Angelo Maria Ricci - Elegie ed epicedi

93 Sedea vedova moglie appo la pietra, E di quetarsi lor fea cenno invano Come chi pace impone, e pace impetra. (3) Ed ecco approssimarsi a·i lontano Giovine sposa, che col capo chino Due bambolette conducea per mano : <4> :R.ecavan di giacinti un cestellino E ai sospir della madre ad ora ad ora Mute si so:ffermavan sul cammino. A ppiè dell'urne ventilate ancora Da molt'aura febea giacean più carte E qui O t ello era scritto, e di là C ora, (5) E il Sofocleo coturno in altra parte Appoggia t o, e la lira, e le corone, E rime tante e sì diverse e sparte, E in lazio ed in argolico sermone Volumi aperti, u' si leggea rincontro Odio il vulgo profano,__.io piango Adone. M'odi, o Fidia novello; al dolce incontro, Al caro pianto delle tre sorelle A sì bel duol che mi venia dicontro, lo le credei le Cari ti, o per elle Tre delle suore del Castalio coro: Chè l'aspetto talor prendean di quelle, ·'

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