Angelo Maria Ricci - Elegie ed epicedi

87 E come un monumento eriger hrarna' Cl1e ogni alt1~? avanzi, e per lui preg~ pace Addoppiando gli altari e il timlama .! Solo, Isabella mia, di Te. sol tace Il mondo ignaro, e io sol ne parlo a Dio, Chè spenta ancur non è la nostra face; E piango e bacio nel ritiro rnio L'orme della tua ultima fatica Che mi fur segno al doloroso addio, E prego il Trino Amor, che nell'.amica Comun!on dell'universa Fede Che ci fe' Inondi dalla co~pa antica, Ti ponga dove il Bello e nasce e riede Congiunto al Vero a Raffael rimpetto, Che fu ben altro di quel cl1' or si vede. Perdona intanto all'insolente affetto Che .qua e là trasporta il mio pensiero, E ti trova e ti cerca in ogni ob])ietto ! E tu, bronzo di lagrime foriero, Segui a chiamar Colei dal muto avello, Ond'Ell~ in Dio si perda in seno al Vero Che fu lume di lume a Raffaello. Rfid 8.

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