Angelo Maria Ricci - Elegie ed epicedi

'86 Oh come un bel desio che il cor ·ne punge Tutti or nell' opra affini or nel sembiante Per dolce rime1nhranza ricongiunge, E la ir.nprevista occasion·, l'istante E l'ora e il tempo, che il sentir prepara, A noi ripinge quei che furo innante! Così nel mese in che lasciò la cara Donna dell' opra le fila interrotte, (Che morte io non credei mai tanto avara!) Dall' on~hre eme:t:"'ser d' ohhl1osa notte Le ceneri di Lui c'h' or si riposa In gretnbo al sol cl1e l'ombr.e antiche ha rotte. Mano della mia cara e fida sposa Cl1e non com.pisti quelle care forme D'alluminar nell'estasi an1orosà, Oh toccato ne avessi almen l'informe Scheletro, e i mesti a·vanzi ,. in che la luce O pia.gne ~ si riposa, e ancor non dorme ... .: Cara, se tu vedessi or come luce In quella creta una favilla arcana, Che in tutta Italia gran fiamrna conduce; Co1ne dell'Arti la Città sovrana . Tutto il mondo a veder plorando chiama Quanto un g~orno pQteo la·.creta umana;_

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==