Angelo Maria Ricci - Elegie ed epicedi

151 Allor che tutta con prodigo affetto La materna alma riversava in lei Nel bacio da rio palpito intercetto•.•• E qui, mesta Elegia, se i versi mjei Han pur voce, rabbassa i modi un1ili .... Que' giorni e più ... rna più saper non dei: Nè donna ella g1à fu sol di sottili Provvedin1enti, che con1parte e chiude Per la stagion ciò cl1e in ottobre fili; Ma dotta in sua don1estica virtude L'esteso censo consolar reggea Ne' habilonii n111neri non rude; Mentre il consorte alla canuta Astrea (2 ) Del ver del giusto aruspice sovrano , Templi e ministri al comun ben ponea. L'eccelsa donn:1 al ruvido villano Fea parte intanto di raccolte opime Dal dolce invi<l!a t o suburbano; D'onde all'aula de' re venia sublime Fra le belle non ultima, in sembianze Di matrona che segga in fra le prime. Ed io spesso la vidi, ol1 rimemhranze! « Più chiara assai, cl1e luna per sereno, Un dì passar per le dorate stanze.

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