Angelo Maria Ricci - Elegie ed epicedi

ff 9 E chini il guardo sull'Ausonie scuole Del già caduto secolo le porte Suggellavan passando in faccia al sole : L'uno era l' Astigian sdegnoso e forte, Il buon P arini gli venia secondo, E in mezzo avean Costui che or tolse Morte ; E ch.e entrambi stringendo in un giocondo Fraterno amplesso, entro il medesmo disco, Volgeasi ·indietro a rimirare il Mondo ; U' corse tanto spazio, e tanto risco, Lasciando in suo passar nobil rurnore Fra il parlar de' moderni e il sermon prisco. A quello sguardo io misero cantore Che di seguir da lunge ebbi ardimento Lo bello stil, che potea farmi onore, Trascorrer soavissimo concento Per l' aure intesi, qual se lieve auretta Da un lato investa tacito stromento ; E riconobbi l'ombra benedetta, Cui veder dolse nell' età passata 1\'Ie fatto segno a Licambea saetta : Poi vidi incontro a Lei l' alma bennala Del suo Giulio venir di spera in spera Quasi sull' ali del disio portata;

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