Angelo Maria Ricci - Elegie ed epicedi

l i 15 Rendimi a Dio ch'e padre, e cl1e mi scorse In porto di salvezza, onde contenta La navicella mia poch' acque ha corse. Deh voi serbate l'ultima sernenta De' giusti in terra, o Genitor, non tutta Nel vostro bacio io non sarò qui spenta. E tu, che vedi la mia trista lutta, Ti placa, o Amico al Padre mio, cbe al fianco Del Genitor non bai la gota asciutta. In così dir la strinse un pallor bianco, Nel Crocifisso Dio fissò le ciglia, Quel giorno, e più non le rimosse unquanco. E qui cadde qual uom, cui gelo piglia, Sovra l'Amico il Genitor, che ancora Cercava il])acio dell'estinta figlia ... .. Ed io rr1i .volsi a riguardar l'Aurora Su i colli opposti, e vidi la Donzella. Che in ciel passava tra que' raggi allora , E vie vie dilungandosi, e più snella Galleggiando in un nugolo di rose Si chiuse in Dio la casta anima bella. Ma in quel momento in cui fors'anco pose La patria Caritade appiè dell' Are , Pia tomba alle pie ceneri a1norose ,

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