Angelo Maria Ricci - Elegie ed epicedi

113 Colei per picciol corso ornai già stanca Languia già nel halen di due pupille Sì come stella cl1e al cader s' itnhiancao E qui mi parve di cadenti stille Ge1ner la piaggia, e tra il notturno gelo Mettere un astro l' t1ltin1e faville; Chè così forse dal virgineo velo Svolgendosi tranquilla a poco a poco Se ne gìa l'aspettata anima in Cielo : 'finti la guancia cl' amoroso foco I Genitori al letticciuol d' accanto Empiean tacendo di dolore illoco; Cl1è lor per la pietà vietava il pianto La vergine! la, a cui il n1orir sol duole , Perchè la In orte sua lor costa tanto; E con gli erranti rai cercando il sole, Chiede che almen raggiunti ai Genitori Sieno i giorni rapiti alla lor prole. E qui sostar diviso infra duo cuori Te vidi, .Amico, e nel pietoso istante All' Arti invid!ar forme e colori, Per J'Ìtrar dall' angelico sembiante Un non so che di flebile e soave , Che diffouùeasi dalle luci sante : IO.•

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