R. Tremelloni - Il socialismo contro la miseria ; G. Faravelli - Lotta su due fronti e alternativa socialista

Il « 18 aprile» In queste elezioni - che sono politiche, chccchè si dica e si protesti - le Democrazia Cristiana e il Partito Comunista, dopo aver cercato accuratamente, durante tre anni, di impedire che si spegnesse, si sono in<lustriati in modi diversi a dare nuovo ossigeno all'atmosfera Jel 18 aprile; quell'atmosfera che il 18 aprile 1948 falsò il responso delle urne e concesse alla Democrazia Cristiana una maggioranza assoluta che non le -spettava. Ricordiamo. Il 18 aprile 1948, malgrado gli sforzi dei socia1isti democratici, tutti uniti allora sotto l'insegna del sole nascente, il corpo elettorale si lasciò travolgere da un duplice impulso irrazionale, da un duplice smarrimento di coscienza. La Cecoslovacchia era da poco stata drammaticamente conquistata alle delizie del mondo sovietico mercè un'operazione interna a cui comunisti e fusionisti danno H nome di « elevamento alla deemocrazia progressiva ». L'incubo del bolscevismo da un lato e l'attesa messianica di « Baffone » dall'altro, paralizzarono i cervelli inibendo agli elettori una scelta veramente libera. Chi trasse vantaggio dal terrore del bolscevismo fu la Democrazia Cristiana, che contro di esso appariva il bastione difensivo più forte e che ebbe infatti la maggioranza assoluta dei suffragi. A tre anni di distanza le riflessioni, tanto di coloro che si la· sciarono travolgere dalla ·stolta paura del bolscevismo, quanto di coloro che si lasciarono abbacinare dal mito « democratico progressivo » rinunciando ad una meditata scelta politica, dovrebbero essere profondamente amare. Qual! 1 risultati del trionfo democristiano? La D. C. è un partito interclassista, in cui il comune denominatore della religione cattolica tiene più o meno saldamente legati le posizioni politiche e gli interessi sociali pili diversi: « nostalgici » accanto a « soClali.stcggiauti »; grossi borghesi - industriali, finanzieri, agrari - accanto ad elementi della media borghesia e a proletari veri e propri. A -seconda delJe situazioni, possono prevalere nella D. C. le une o le altre posizioni politiche, gli uni o gli altri interes.si, oppure possono venire a qualche incerto e non ùurevolc compromesso. Apparentemente sembra che in questi tre anni nella politica della D. C. sia prevalso il compromesso, che si incarna tipicamente nella per-sona del suo capo. l\fa chi guarùa attentamente le cose vedrà che la politica della D. C. - anche per contraccolpo degli atteggiamenti reazionari del Partito Comunista - è caduta sotto il dominio degli interessi della Confindustria, della Confida e Ji quella grande potenza non solo religiosa che è il Vaticano. La condizione di maggioranza assoluta in cui è venuta a trovarsi E: !:l: oteca Gino Bianco

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