R. Tremelloni - Il socialismo contro la miseria ; G. Faravelli - Lotta su due fronti e alternativa socialista

respinta - dalle loro gerarchie bolscevizzate. Questi sedicenti 1ocialisti, rigeltando l'offerta di socialisti, hanno preferito invece reggere come Rigoletto la scala con la quale il Conte di Mantova l\iontagnaoi tenta di dare la scalata a Palazzo l\fari.no. Così se domani Milano non avrà un'amministrazione intieramente socialista, che attui senza compromessi un programma socialista riallacciandosi alle amministrazioni socialiste di Caldara e di Filippetti, i lavoratori milanesi dovranno ringraziarne il partito fusioniata ed esso solo. Molti di noi sono stati contrari alla legge che porta il nome improprio, anzi insulso di imparcntamento. Contrari perchè vedevano in essa un nuovo mezzo di aggiogare i partiti minori al carro dei due partiti maggiori, e così di accentuare quella polarizzazione agli estremi delle forze politiche, che costituisce un pericolo mortale per le istituzioni democratiche. Senonchè, dal giorno in cui quella legge fu concepita al ciorno della sua applicazione sono avvenuti due piccoli fatti che i nostri detrattori cd i loro pappagalli trascurano: e cioè l'unificazione socialista ed il nostro passaggio all'opposizione; due fatti che per noi trasformano completamente la natura ed il fine della 1egge.• Questa, almeno per quanto ci riguarda, è così diventata un'arma spuntata. Sia o non .sia stato concepito l'apparentamento con intenti politici, eS110è oggi un congegno puramente tecnico che non lede assolutamente la nostra libertà. Ciò significa che noi possiamo e intendiamo mantenerci in condizioni di piena autonomia durante la lotta elettorale, svolgere una propaganda in tutto conforme al nostro programma e senza alcun compromesso con le finalità e con le direttive dei cosiddetti parenti; e ad elezioni avvenute riserbarci ogni diritto di accettare o rifiutare una collaborazione amministrativa a seconda dei programmi che i parenti mostreranno di voler attuare. Non basta. Il termine di imparentamento, come ho detto, è cosi insulso, che nell'interno del « parentado » noi ci presentiamo come oppositori della Democrazia Cristiana. Ciò significa che il fine che si volle prefiggere al congegno dcll'imparentamento - e cioè la sconfitta del bolscevismo - noi intendiamo volgerlo, non a vantaggio del dr. Costa, di Scelba o di una « coalizione democratica » che oggi è morta, anche se potrà ricostituirsi in caso di grave pericolo del1e ietituzioni democratiche e repubblicane; bensì a vantaggio del socia· Jismo e di esso solo, ossia della classe lavoratrice. Pertanto nella nostra città il dilemma davanti al quale i partiti maggiori pretenderebbero di porre ancora una volta il corpo elettorale: comrmismo o Democrazia Cristiana, è un inganno. Il vero dilemma è un altro. Il vero dilemma - dopo che non per colpa nostra è tramontata la possibilità di un'amministrazione esclusivamente socialista - è: comunismo o coalizione di forze democratiche in cui il socialismo abbia il maggior peso possibile. B1!'.l:1otecGaino Bianco

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