Enrico Montazio - Il duca d'Orléans

31 IL DUCA D'OJ\LtANS arrivo del princi[Je; ma pochi is tanti dopo, l' aspcllo costernalo dell e genti spellanti al seguito della principessa a1·ea fatto presentire un funesto a~• venimento: tutto però era tuttora nel mistero, cd ognuno smarrh'asi in terribili congetture. È lic1'C il giudicare qual penoso ciTcllo produr dm·ea su ciascuno la 'ista della principessa, la qual e torna,•asenc tranquill a cd alkgra al suo palazzo, come tre ore fa erane uscita. E lla a1•ca delle persone a pranzo: prcpaa·a,·asi ad entrar gi:'t nr l salotto, quando dopo terribili es itazioni onde trovare il mezzo di !asci arl e almeno trapelare qualche cosa della enorme disgrazia che stava per piombarle sul cuore, fu appena osa to parlarlc d' una grave malattia del principe. Il prefetto dci Vosgi fu l a persona cui venne addos~ata la tri sta missione di far valere quella pietosa menzogna. - Ei disse alla principessa esser un dispaccio tel egrafico che incari· ra1alo di dal'l c tali dolorose notizie. Chi puù ridire quello che accadde allora! Da un In lo la principessa stava , immobile lo sguardo , pallida la guancia, in - terrogando ora il preteso dispaccio, ora spiando il menomo mo,·imcnto nelle fattezze del prefcllo : dall'a ltro, ques ti , ango· sciato, a stento ritenendo l e lagrime, c credendo altresì a cosa pi•'• spa>entcro lc ancora della annunciala spaventc ,·ol disgrazia , ebbe per tanto sufficiente presenza di spirito c bastante coraggio <la ri spondere alle pressanti c moltiplici domande della princi· pcssa, la qual e ,·olca saper tutto. Altro ci non disse se non, C>· scr gravissima l' annuuciata malattia del p rincipe. Un'ora dopo, la principessa era pronta a partire. Funesti prcsentimcuti eranle senza dubbio scesi sul cuore, impcrocch<i lagrime abbondanti le piovevano dagli occhi ; pure mostravasi rassegnata, siccome l'anima che lulla sua forza attinge in Dio. Parlò ad ognuno, prescrisse nuore elemosine , riugraziò: I'Oile che i fedeli di Plombi~rPS pregassero s in dal domane per il principe :tmm[llalo! .. . ct.l ognuno piangC\·a , ognuno ccrctna

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