Filippo Turati - Il delitto e la questione sociale

-58·- eventuale soluzione affermativa I Sic volo, sic jubeo, stat pro ratione voluntas. « Nessun criterio permette di giudicare se l'uomo trascinato dalla passione perdette ogni impero su se stesso... È difficile dir.e in .qual misura egli ha potuto resistere » (pag. 7~). Parrà curioso a più d'uno che si cerchi in qual misura potè resistere un individuo che~ come il delitto consumato dimostra, in fatto resistere non ha potuto: Quanto a noi, troviamo strano che la difficoltà di giudicare dell' imputabilità sia reputata autorizzare, nel· dubbio, la condanna. Tutto il diritto classico protesta contro sì feroce eresia. Val meglio, dicono i trattati, prosciogliere un colpevole che. condannare un innocente. Ma noi non seguiremo più oltre il Lelorrain nel babelico anfanamento cui egli ci costringe. Se c'indugiammo in quest'analisi, si fu perchè la stessa confusione di idee, la stessa incertezza e intermittenza di criterii si trova in tutti i trattati, imbevuti di metafisica e di dommatismo, che pretesero fin qui fornire una base e una. misura di ragione a quel terribile e in buona parte non necessario diritto che si esercita nei tribunali. L'averne fatto rilevare le contraddizioni e l'insufficienza nel lavoro modernissimo di un medico erudito e relativamente spregiudicato, servirà meglio a persuadere dell'errore che si cela nel fondo del sistema. Il diritto penale comunemente accettato è da rovesciare da capo a fondo: li signor Lelorrain avrebbe fatto assai meglio ·a consacrare a una ricerca positiva della respon8,blioteca Gino Bianco

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